BRUXELLES – Le grandi regioni agricole europee rivendicano un ruolo centrale nella gestione degli interventi della nuova Politica agricola comunitaria e negli obiettivi che l’Ue si è posta con l’Accordo verde (Green new deal). Se ne è parlato lo scorso 2 febbraio nel corso del primo incontro del 2022, on line, tra le amministrazioni riunite in AgriRegions (17 regioni di 7 Stati) e il commissario europeo all’Agricoltura Janus Wojciechowsky.
Per l’Italia come rappresentanti permanenti di AgriRegions, sono intervenuti l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, e quello dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi, quest’ultimo mettendo in rilievo le criticità del comparto ortofrutticolo italiano e le preoccupazioni degli operatori riguardo a “Farm to Fork”, strategia Ue che promuove un maggiore consumo di frutta e verdura ma prevede una riduzione del 50% dell’utilizzo di fitofarmaci e del 20% dei fertilizzanti entro il 2030, senza trovare al contempo soluzioni sostitutive per proteggere le produzioni.
L’assessore Mammi ha ribadito anche il “no” al Nutri-score (sistema che fornisce informazioni su un prodotto alimentare relativamente alle sue proprietà nutrizionali) e ha poi chiesto una maggior tutela per i prodotti Dop e Igp dalle contraffazioni, imitazioni o singole iniziative nazionali come il caso dell’Aceto Balsamico di Modena tradizionale e il tentativo di “forzatura tecnica” messo in campo dalla Slovenia per poterlo produrre: “Come l’Europa si dimostra a ragione rigida e rigorosa nel pretendere l’applicazione dei disciplinari di produzione, allo stesso modo deve dimostrarsi rigida e rigorosa nel tutelare i propri prodotti contro i tentativi di attacco e imitazione”.
Dal canto suo il collega della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, ha chiesto “uno studio sull’impatto sulle aziende delle misure previste dalla Farm to fork. La sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella economica delle imprese e solo partendo da numeri certi si possono poi declinare le misure – ha detto – È necessaria inoltre una azione europea forte che tuteli le produzioni a denominazione d’origine contrastando l’italian sounding, evitando l’introduzione del nutriscore e chiedendo reciprocità sui modelli produttivi nell’ambito dei trattati di scambio internazionale. L’obiettivo deve essere quello di ridurre l’impatto ambientale investendo sull’innovazione, non imponendo vincoli che rischiano di far chiudere migliaia di aziende”.
AgriRegions è la Coalizione delle regioni agricole europee rappresenta 17 regioni di 7 Stati membri: Italia, Francia, Spagna, Germania, Polonia, Portogallo, Romania. Per l’Italia ci sono Provincia autonoma di Bolzano, Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana. Si è costituita nel 2018 ed è la voce delle regioni europee mobilitate per difendere una politica agricola comune (Pac) equa e sostenibile e il ruolo delle regioni nella sua attuazione. Insieme rappresentano oltre il 17% della superficie agricola utilizzata totale dell’Ue e oltre il 15% della popolazione dell’Ue.