MILANO – Per la prima volta l’Area Studi Mediobanca ha dedicato un report al mercato della Nutraceutica e del cosiddetto novel food, in Italia e nel mondo, con un approfondimento sulla sua crescita da qui al 2027. Nata dall’unione delle parole nutrizione e farmaceutica, il comparto comprende, tra i tanti, quello dell’alimentazione funzionale – di cui fanno parte i cibi “senza” (zuccheri, glutine, lattosio, ecc.) o “arricchiti” con elementi chimici (ferro, magnesio, ecc.) – gli integratori alimentari, i cibi vegan, per l’infanzia, la carne sintetica, le farine di insetti, solo per citare qualche esempio.
Stando al report di Mediobanca in tutto il mondo, nel 2021, l’intero settore ha raggiunto un giro d’affari di 500 miliardi di dollari ed è in continua espansione: si stima che entro il 2027 toccherà quota 745 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del +6,9% annuo. A brillare è, in particolar modo, il comparto del diet food (il cibo per il controllo del peso), che da solo vale 214 miliardi di dollari (che diventeranno 303 nel 2027), seguito dagli integratori alimentari, un segmento da oltre 150 miliardi di dollari (ben 237 entro il 2027). Bene anche il baby food (il cibo per l’infanzia come gli omogeneizzati) che ha chiuso l’anno con un giro d’affari di oltre 73 miliardi (107 entro il 2027). Anche il cibo vegano ha ottimi numeri e vale in tutto 25 miliardi di dollari (che diventeranno 42 entro il 2027, con ritmo di crescita del +9% annuo, il più alto tra tutti).
In Italia la nutraceutica valeva nel 2020 circa 4,8 miliardi di euro. La parte più cospicua spetta agli integratori alimentari, un mercato in cui l’Italia è regina in Europa e che cresce rapidamente: nel 2020 ha toccato quota 3,8 miliardi di euro (+9,2% sul 2008 e +2,9% sul 2019). La leadership italiana si candida a rimanere tale anche nel 2025, anno in cui potrebbe raggiungere i 4,8 miliardi di euro, con un’ampia superiorità sulla Germania (3,6 miliardi) e sulla Francia (3,1 miliardi). Completano il mercato italiano il comparto della nutrizione specializzata in senso stretto, con ulteriori 700 milioni (400 milioni solo le soluzioni per celiaci) e il baby food (300 milioni di euro nel 2020).
Nel novel food un capitolo a parte lo merita il segmento delle proteine alternative a quelle di derivazione animale. A livello mondiale, entro il 2035 passerà dall’attuale 2% all’11% del mercato complessivo delle proteine, per un valore attorno ai 290 miliardi di dollari. La nuova frontiera dell’alimentazione è rappresentata dalla carne sintetica. Attualmente in questo segmento operano circa 100 start up che nel 2020 hanno raccolto capitali per 370 milioni di dollari, sei volte l’ammontare raccolto nel 2019. Complici le tante sfide che dovrà affrontare, le proiezioni sul comparto sono molto volatili (tra i 5 i 25 miliardi di dollari al 2030). Infine, l’industria mondiale degli insetti: si prevede un aumento del valore fino a circa 1 miliardo di dollari nel 2023 per poi arrivare a 4,6 miliardi di dollari nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 44%.