ROMA – “Produrre un litro di latte oggi costa agli allevatori in media 10 centesimi di più a litro. Colpa dell’aumento incontrollato dei costi delle materie prime quali soia e mais (+200%) e dei fertilizzanti per la coltivazione dei foraggi (+300%), che mette da mesi a dura prova la filiera-lattiero casearia e ha assunto connotazioni ormai strutturali. Le cooperative italiane stanno facendo miracoli per mantenere una remunerazione del latte adeguata ai propri soci e comunque tendenzialmente più alta rispetto al resto del mercato, ma se la situazione rimane invariata, rischiano di chiudere”. È l’allarme lanciato da Giovanni Guarneri, Coordinatore del Settore Lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari, una filiera a cui fa capo più del 65% di tutto il latte prodotto in Italia.
“Le cooperative liquidano il latte tra il 5 e il 10 per cento in più rispetto al resto del mercato – rivendica Guarneri – perché il nostro è un sistema la cui finalità è di valorizzare la materia prima dei soci e garantire benessere socio-economico sul territorio, anche quelli più svantaggiati dove la cooperativa è l’unica forma di impresa possibile. Anche le cooperative sono ora tuttavia sempre più strette nella morsa degli aumenti divenuti insostenibili sia nelle stalle che nei caseifici: la situazione sta degenerando e la filiera rischia di implodere se non ci sarà uno sfogo dell’inflazione dei prezzi delle materie prime sul mercato”.
Secondo il coordinatore dell’Alleanza, la Grande Distribuzione è infatti chiamata a “riconoscere lo stato emergenziale, adeguando i listini senza fare muro”. Così anche i consumatori da parte loro “devono prendere coscienza della condizione di insostenibilità che sta vivendo il settore produttivo. Questo non è un problema squisitamente economico, ma anche sociale: non si tratta di margini aziendali, ma di sopravvivenza delle imprese e di tenuta dell’indotto del lattiero caseario italiano”.
Il Tavolo della Filiera Lattiero Casearia, istituito presso il Mipaaf con la finalità di trovare soluzioni condivise ai problemi strutturali del settore e al quale l’Alleanza Cooperative Agroalimentari “ha partecipato con grande senso di responsabilità”, è stato finora secondo Guarneri “monopolizzato dal Protocollo d’Intesa sul prezzo del latte, firmato il 9 novembre dello scorso anno, che ci ha tenuti impegnati per tre mesi a definire un meccanismo di applicazione che ancora oggi le imprese fanno fatica a rendere operativo”.
“Non possiamo permetterci di perdere altro tempo prezioso, siamo già al capolinea”, conclude Guarneri. “Abbiamo bisogno di un intervento emergenziale straordinario del Governo a supporto delle nostre imprese e delle nostre stalle e dobbiamo tornare a sederci immediatamente al Tavolo per tracciare insieme le linee guida per una politica di settore strutturale. Oltre agli interventi emergenziali, serve definire una strategia di medio-lungo periodo che fornisca alla filiera lattiero casearia italiana gli strumenti necessari per sopravvivere oggi, crescere e competere nei mercati internazionali una volta superata questa drammatica contingenza. L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari ha già avanzato delle proposte programmatiche al Ministro e ci auguriamo di essere convocati quanto prima per portare le nostre proposte all’interno del dibattito del Tavolo della Filiera Lattiero Casearia”.