ROMA – Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 11 mesi del 2021 sono diminuite nelle quantità di 1,1 milioni di tonnellate (–5,5%) e aumentate nei valori di 852,1 milioni di Euro (+15,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Complessivamente il valore delle importazioni di cereali in granella aumenta di 248,8 milioni di euro (+9,4%), di cui +158,3 milioni di euro nel grano tenero (+18%) e +106 milioni di euro nel mais (+11%). E’ quanto emerge dai dati trasmessi da Anacer, l’associazione nazionale cerealisti.
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cereali evidenziati dai dati di Anacer hanno comportato nei primi undici mesi del 2021 un esborso di valuta pari a 6.231,2 milioni di Euro (5.379,1 nel 2020) ed introiti per 3.794,9 milioni di Euro (3.818,6 nel 2020). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -2.436,2 milioni di Euro, contro -1.560,5 milioni di Euro nel 2020.
Relativamente alle quantità, risultano in calo gli acquisti dall’estero di grano duro (-594.000 t) e di mais (-723.000 t); in leggera diminuzione anche il grano tenero (-23.400 t) e gli altri cereali minori (-39.500 t); in aumento invece gli arrivi di orzo (+105.000 t) e di avena (+4.700 t). Le importazioni di riso (considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio e rotture di riso) aumentano di 17.300 t (+8,7%). Gli arrivi di semi e frutti oleosi registrano un +5,4% (+136.000 tonnellate), mentre le farine proteiche vegetali si riducono del 3,7% (-84.000 t).
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi 11 mesi del 2021
segnano una riduzione sia nelle quantità (–316.000 t, pari a –7%) e sia nei valori (–23,7
milioni di Euro, pari a –0,6%) rispetto allo stesso periodo del 2020. La riduzione complessiva delle esportazioni è dovuta principalmente alle minori vendite all’estero di pasta alimentare (–13,3% nelle quantità e –7,7% in valore) e dei prodotti trasformati/sostitutivi (–145.000 t). Risultano in calo anche le esportazioni di riso (–7,3% considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio, lavorato e rotture di riso). Per contro, aumentano le vendite all’estero dei cereali in granella (+107.000 t, soprattutto frumento), della semola di grano duro (+2.500 t), della farina di grano tenero (+28.500 t) e dei mangimi a base di cereali (+23.000 t).