FIRENZE – La Giunta regionale toscana ha approvato una delibera che impegna 243 mila euro che vanno a coprire le istanze risultate ammissibili nello scorso anno e finanziano l’intervento per il 2022. Il presidente A.I.A. e Arat, Roberto Nocentini: “Un ringraziamento all’Assessora e Vicepresidente Stefania Saccardi: il provvedimento era molto atteso dagli allevatori ed è un concreto segnale in un momento di forti criticità per la zootecnia”.
In un momento di grandi criticità per il comparto allevatoriale, un concreto segnale di vicinanza viene dalla Regione Toscana, che con una delibera approvata in questi giorni dalla Giunta impegna 243 mila euro per sostenere l’acquisto di animali riproduttori maschi e femmine di specie e razze iscritte ai rispettivi Libri Genealogici, in particolar modo di quelle rientranti tra le autoctone toscane, alcune a forte rischio estinzione. Con il provvedimento, sollecitato caldamente dagli allevatori del territorio, l’Assessora all’Agricoltura e Vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi, si consente di completare la copertura del fabbisogno delle istanze, risultate ammissibili, avanzate nel corso del 2021 ed a finanziare l’analogo intervento da attivare nel corso del 2022.
Al sostegno possono accedere imprenditori agrootecnici singoli o associati che attuano interventi finalizzati al miglioramento genetico di specie e razze bovine, ovine, caprine, bufaline, equine, asinine, suine di interesse zootecnico mediante l’acquisto di capi riproduttori iscritti ai rispettivi Libri Genealogici.
Sull’avvio del bando si registra la soddisfazione del presidente di A.I.A. e di Arat, Roberto Nocentini: “Un ringraziamento va all’Assessora all’Agricoltura e Vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, per aver prontamente dato riscontro alle istanze degli allevatori, con un provvedimento che era molto atteso e che rappresenta, soprattutto in questi giorni, un concreto segnale in un momento di forti criticità. Grazie anche a provvedimenti di questo genere si viene incontro al lavoro di molti allevatori, che specie nel caso delle razze a limitata diffusione si impegnano facendo appello solo ad una grande passione, ma che è indispensabile anche a conservare la biodiversità di interesse zootecnico che è simbolo del nostro made in Italy”.