ROMA – Il Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico” e l’Italia ha finalmente una legge sul biologio. Lo annuncia in una nota Pasquale Maglione, esponente M5S in commissione Agricoltura e relatore del provvedimento durante la terza lettura del testo a Montecitorio, quando il 9 febbraio scorso erano stati approvati due emendamenti che avevano stoppato la discussa equiparazione del metodo biologico a quello biodinamico. Sulla legge così modificata c’era stato poi un accordo di maggioranza con l’impegno, mantenuto, che sarebbe stata approvata in via definitiva al Senato entro un mese.
La norma sul biologico vede finalmente la luce dopo un iter lungo e non privo di difficoltà, ma le oltre 80mila imprese certificate biologiche, che fanno dell’Italia un Paese leader in Europa nel comparto con 2 milioni di ettari coltivati, avranno ora un adeguato supporto. Tra le novità previste dalla normativa l’introduzione del marchio bio italiano e la revisione dei controlli, per dare maggiore tutela ai consumatori e agli imprenditori, in linea con le strategie comunitarie emanate nell’ambito del Green Deal, ma anche della Politica Agricola Comune (PAC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dove il Governo ha stanziato 300 milioni di euro dedicati ai contratti di filiera e di distretto biologici, con l’obiettivo di aumentare le produzioni sostenibili dal 16 al 25%.
Soddisfazione per Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. “Da oggi abbiamo finalmente una disciplina completa sull’agricoltura biologica”, ha commentato il Coordinatore del settore biologico Francesco Torriani – “ e ciò è un chiaro riconoscimento della valenza strategica della produzione agroalimentare con metodo biologico e della sua funzione non solo economica, ma anche sociale e ambientale”. “Il tortuoso iter che ha avuto il DDl ha rischiato di rendere inutili le grandi opportunità contenute nella Legge per il settore biologico, rallentando in tal modo un processo che invece a livello comunitario sta correndo veloce”, ha proseguito. In tal senso “va riconosciuto alla Presidente del Senato Casellati il merito di aver deciso di calendarizzare in tempi brevi la votazione sul nuovo testo, dopo le ultime modifiche apportate alla Camera dei Deputati”.