ROMA – L’Italia potrebbe avere un problema di approvvigionamento di prodotti agricoli se l’Ungheria, da cui importiamo quasi il 30% di grano tenero e il 32% di mais, confermasse l’intenzione manifestata in questi giorni di limitare le esportazioni per coprire il fabbisogno interno e far fronte ad una crisi più lunga. È questo lo scenario illustrato da CAI – Consorzi Agrari d’Italia alla luce delle ultime evoluzioni sullo scenario internazionale.
“È chiaro che questa situazione deve indurre ad una profonda riflessione quanti, in questi anni, con atteggiamento speculativo, hanno preferito puntare su produzioni estere piuttosto che valorizzare il prodotto italiano di qualità – spiega l’amministratore di CAI – Consorzi Agrari d’Italia, Gianluca Lelli -. Bisogna lavorare per incrementare le nostre produzioni e garantire, attraverso i contratti di filiera, una filiera equa in ogni anello della catena, dal produttore al consumatore”. “Le limitazioni decise dal governo magiaro aprono una crisi profonda per gli approvvigionamenti in Italia, per questo motivo è fondamentale l’intervento del Governo per far rispettare i principi di libero scambio all’interno dei Paesi dell’Unione Europea”, conclude Lelli.