ROMA – Una Pac che “va rivista”, per arginare almeno in parte le conseguenze della guerra in Ucraina. Serve maggiore produzione di materie prime; serve produrre energia in proprio. In pratica, accantoniamo, almeno per un po’, il green deal e le “politiche verdi” che avrebbero comunque portato ad una diminuzione di produzione agricola.
L’agricoltura e l’energia sono stati gli argomenti preponderanti del Question Time che si è svolto mercoledì, ieri, alla Camera. A rispondere il premier Mario Draghi, già in contatto con il Ministro Patuanelli sul fronte degli stravolgimenti a livello di economia agricola internazionale che stanno derivando come conseguenza del conflitto in Ucraina. Grano e oleaginose, ma anche una spinta alla produzione di energie da fonti rinnovabili sono le priorità che Draghi ha sottolineato in più risposte.
“Il Governo è già al lavoro con i ministeri preposti per prevenire le conseguenze imminenti e già visibili in certi casi della guerra in Ucraina, soprattutto dopo le misure prese da altri paesi. Occorre una strategia simile a quella per il gas, ovvero diversificare rapidamente le fonti di approvvigionamento anche se non è facile visti gli attuali regolamenti Ue e i relativi accordi in atto. Oggi ogni aspetto dimostra che il contesto regolatorio va rivisto, per questo periodo di emergenza, ma va rivisto”, ha detto Draghi.
“Non è facile aumentare la superficie coltivabile sulla base degli esistenti regolamenti comunitari, quindi occorrerà, anche in questo caso, riconsiderare vari aspetti a partire dal patto di stabilità, per quanto riguarda gli aiuti di stato, per quanto riguarda i regolamenti comunitari nell’ambito agricolo, ma anche in altri ambiti, tutto ciò che oggi impedisce una risposta rapida all’emergenza va rapidamente rivisto e siamo, come detto, al lavoro per questo. Sulla Pac stiamo già aprendo dei tavoli di consultazione in sede Ue per capire se e come attualizzarla, essendo ora in corso d’opera”.