ROMA – Fermare la xylella in Puglia con azioni di contrasto efficaci equivale a tutelare e salvaguardare un patrimonio non solo economico ma anche culturale, storico e paesaggistico nazionale. È quanto afferma David Granieri, Presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano, subito dopo il varo del piano di azione 2022 della Regione Puglia per il contrasto al batterio. Particolarmente rilevante, secondo la più importante organizzazione della produzione italiana, sarà il coinvolgimento degli enti pubblici che dovranno assolutamente vigilare ed effettuare le attività di contenimento sui terreni di propria competenza per evitare che l’insetto vettore possa diffondersi.
Tra le azioni, inoltre, previsto anche l’uso sperimentale dei cani molecolari antixylella, unitamente agli ispettori dell’ufficio fitosanitario della Regione Puglia, in collaborazione con Unaprol, Enci e Cnr, e l’uso di droni per la rilevazione precoce a distanza di xylella. “Siamo pronti a fare con determinazione la nostra parte, così come sono pronti gli agricoltori, perché difendere gli ulivi significa proteggere l’economia, la storia e il paesaggio – spiega il Presidente di Unaprol, David Granieri -. Chiediamo alla Regione di essere rigorosa nei controlli e nelle sanzioni verso chi non combatte questa battaglia contro la xylella, il contrasto non può essere fatto solo dagli agricoltori ma anche dagli Enti pubblici e privati che gestiscono superfici agricole, le strade e aree demaniali, che spesso invece rimangono abbandonate e ricettacolo di infezione”.
“Abbiamo il dovere, adesso più che mai vista l’approvazione della legge sull’oleoturismo, di puntare sul nostro settore per rilanciare il turismo, per questa ragione non possiamo permetterci di lesinare sforzi per fermare il batterio – conclude Granieri -. In questo momento dobbiamo proteggere con grande determinazione la piana degli ulivi monumentali che rappresenta un patrimonio di tutto il nostro Paese, e in tal senso la decisione della Regione di autorizzare gli innesti sulle piante millenarie, con marze di cultivar resistenti prodotte in azienda stessa, rappresenta un importante passo in avanti”.