ROMA – Rimandare l’applicazione del Green Deal e della Farm to fork e aumentare l’approvvigionamento di materie prime per la zootecnia su mercati extra UE, valutando l’opportunità di importazioni da parte di grandi produttori come gli USA. Sono queste le misure sulle quali secondo Alleanza Cooperative Agroalimentari occorre puntare da subito per evitare che “la zootecnia italiana, tra le più avanzate e moderne del mondo, rischi il collasso”.
“E’ necessario che le autorità nazionali ed europee intervengano per fermare la speculazione in corso e garantire la sicurezza alimentare attraverso misure concrete e immediatamente usufruibili”, spiega Graziano Salsi, Coordinatore del Settore Zootecnico di Alleanza Cooperative Agroalimentari. “A fare le spese della morsa inflazionistica, che era in atto prima del conflitto russo-ucraino e che è ulteriormente esplosa in poche settimane è tutta la filiera zootecnica”. Altre proposte avanzate dell’Alleanza cooperative sono: l’utilizzazione dei terreni di interesse ecologico (EFA) non destinati agricoltura e la deroga agli obblighi previsti dalla nuova PAC sui terreni a riposo al fine di aumentare la disponibilità del prodotto nazionale. Non solo, secondo il coordinatore della zootecnia Salsi, in tema di biomasse “non andrebbero utilizzate le materie prime nobili per i nuovi impianti per la produzione di energia (matrici cerealicole), ma solo i sottoprodotti derivanti da filiere agroalimentari. Anche alcune misure fiscali, infine, potrebbero alleviare nel breve l’aumento dei costi di produzione.
“Il blocco delle rotte commerciali nei porti oggetto del conflitto militare in corso tra Russia e Ucraina, unito a quelle anche di altri Paesi limitrofi per tutelare le produzioni interne – prosegue l’Alleanza – stanno causando gravissime ripercussioni, specie per un paese come il nostro, a fortissima importazione”. Per questo è fondamentale che le autorità nazionali ed europee intervengano per sbloccare la situazione. “L’importante – conclude Salsi – è evitare che si possano spezzare soprattutto le tante filiere DOP di salumi e formaggi unici al mondo, nella quale la cooperazione continua a distinguersi per assicurare qualità e quantità ai consumatori della UE e del Mondo”.
Quanto agli aumenti dei costi di produzione, l’incremento interessa sia le materie prime per l’alimentazione zootecnica sia quello di gas, elettricità e carburanti. L’aumento dei costi alimentari zootecnici è a dir poco esponenziale: nel settore suinicolo da novembre 2020 a marzo 2022 la sola materia prima (cereali e proteici) è aumentata dell’80%. Se guardiamo alla produzione delle uova, gli aumenti dell’alimentazione hanno fatto registrare un +34% da febbraio a marzo 2022, quelli per il pollo nello stesso periodo un +17%; se prendiamo in considerazione un periodo più lungo (da novembre 2020 a marzo 2022) un +70%.