MONTEPULCIANO (SI) – “Vogliamo fare più agricoltura ma solo il 20 per cento dei terreni agricoli, il resto è sotto il controllo di Israele”.
Lo ha sottolineato Aber Odeh, ambasciatrice dello Stato Palestina in Italia e Rappresentante Permanente presso le Agenzie delle Nazioni Unite FAO, IFAD e WFP dal 2019.
In occasione dell’Anteprima del Vino Nobile 2022, per un progetto vitivinicolo con una cantina in Palestina, la presenza a Montepulciano dell’ambasciatore. Odeh ha anche esternato la propria ‘passione’ per la cittadina poliziana “ci sono stata cinque volte in due anni” ed ha proposto un gemellaggio fra Montepulciano ed una città palestinese.
“Abbiamo bisogno di aiuto, non di aiuti finanziari, ma di un supporto tecnico, vogliamo poi esportare la nostra produzione. Abbiamo il potenziale ma ci serve il supporto della comunità internazionale”
Il problema maggiore dell’agricoltura della Palestina sono i costi di produzione: “Costo produzione è molto alto – ha detto Aber Odeh – perché dobbiamo comprare l’acqua dagli israeliani. Noi non abbiamo accesso all’acqua, ed il costo è tre volte maggiore a quello che dovrebbe essere. E’ così anche per l’energia: tutti i generatori sono sotto il controllo di Israele e dobbiamo comprare”.
Quindi l’export. “Per esportare dobbiamo pagare i dazi 2,5 volte rispetto a quelli degli israeliani, pesa sul costo del prodotto per il 30% solo per il carico e lo scarico. I nostri prodotti sono quindi molto più costosi, anche se il costo della manodopera agricola è molto bassa”.