BASTIA UMBRA (PG) – Inevitabile una rivalutazione delle tariffe agromeccaniche. L’aumento del prezzo delle materie prime impatta direttamente sui contoterzisti quali fornitori di servizi e maggiori utilizzatori di gasolio in agricoltura.
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Da tradizione Agriumbria ha fatto da cornice alla presentazione del Tariffario 2022 delle lavorazioni agromeccaniche in Umbria. Strumento principe per programmare la stagione agraria per migliaia di agricoltori della regione e oggetto di studio da parte degli studenti di agraria, il Tariffario 2022 vede degli inevitabili adeguamenti verso l’alto dei costi per le diverse operazioni in campo necessarie alle produzioni agricole.
Mentre un anno fa si partiva da una base di 0,6 decimi di euro per un litro di gasolio agricolo agevolati e da quello si calcolavano i costi per ettaro o a ore di ogni singola operazione di campo, dalla semina alla raccolta, tenendo conto anche della tipologia dei terreni; oggi occorre fare i conti con gli aumenti dei costi petroliferi, del gas, dell’urea, dei ricambi, delle macchine e, in generale delle materie prime. Di conseguenza il prezzo di riferimento del gasolio per il 2022 è salito. “Ci siamo limitati a fissarlo a circa 1,1 euro/litro, consapevoli che gli aumenti sono ancora più significativi, e su questa base abbiamo definito le nuove tariffe. Se poi dovessero esserci ulteriori aumenti, invitiamo gli imprenditori agromeccanici a concordare di volta in volta il prezzo con il cliente agricoltore. Ma la prospettiva è di applicare degli sconti in virtù delle iniziative del Governo”, spiega il presidente dei Contoterzisti Uncai Umbria Sergio Bambagiotti.
Il Governo ha, infatti, previsto un contributo straordinario a favore delle attività agricole sotto forma di credito di imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante: “Per ora però la misura si applica solo al carburante acquistato nel primo trimestre dell’anno, senza tenere conto che le operazioni in campagna iniziano in maniera massiccia nei prossimi giorni. Il decreto è tuttavia ancora in fase di conversione in legge e ci auguriamo che l’articolo che ci riguarda venga modificato, estendendo il credito di imposta ai primi sei mesi dell’anno”, conclude Bambagiotti.