Nell’ultimo decennio, nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite da vino sono stati inseriti 169 nuovi vitigni, di cui ben 112 autoctoni. Ciò sottolinea l’importanza che questi ultimi rivestono nel panorama viticolo italiano, sia per meglio valorizzare il legame “vitigno autoctono – paesaggio” che per differenziare l’offerta enologica e conservare la biodiversità, fondamentale nel contrastare l’erosione genetica per futuri programmi di miglioramento.
Il volume descrive 126 vitigni, originari di specifici territori di tutte le regioni italiane e a diffusione limitata, ovvero non superiore a 200 ettari di superficie coltivata, organizzati in schede di sintesi. Oltre alla caratterizzazione morfologica ed attitudinale, ciascuno di essi è accompagnato da informazioni storiche, nonché da una appropriata documentazione fotografica.
Anche se solo una parte dei vitigni autoctoni è per ora coltivata per produrre uva da vino, il libro vuole essere un primo, originale compendio sulle principali entità genetiche viticole a limitata diffusione ed impiego presenti in tutti i territori italiani, e rappresentare un compagno per eventuali viaggi verso la scoperta di vini diversi o anche unici dell’Italia intera.
Vitigni di: Piemonte – Valle d’Aosta – Liguria – Lombardia – Trentino – Alto Adige – Veneto – Friuli-Venezia Giulia – Emilia-Romagna – Toscana – Umbria – Marche – Lazio – Abruzzo – Molise – Campania – Puglia – Basilicata – Calabria – Sicilia – Sardegna.
Gli autori.
Alberto Palliotti è professore di Viticoltura presso l’Università degli Studi di Perugia.
Oriana Silvestroni è professore di Viticoltura presso l’Università Politecnica delle Marche.
Stefano Poni è professore di Viticoltura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
I Edizione
€ 42,00 – Edagricole di New Business Media srl
ISBN: 978-88-506-5625-7
Pagine 308 – formato 23 x 26,5 cm