ROMA – Quest’anno rispetto ad un anno fa, a Pasqua, le famiglie italiane dovranno fare i conti con gli evidenti rincari, anche all’ingrosso, dei prezzi dei prodotti alimentari tipicamente consumati.
Partendo dalla più tradizionale delle pietanze, l’agnello, il prezzo nel circuito del vivo, secondo l’analisi di BMTI sui dati delle Camere di commercio, registra un aumento medio del +23% (confronto rispetto alla settimana precedente la Pasqua 2021).
In rialzo anche i prezzi delle uova, ancora sulla scia degli aumenti registrati a febbraio e marzo a causa di una poca disponibilità di prodotto e all’aumento dei costi di produzione. Dai listini della CUN Uova da consumo il prodotto proveniente da allevamenti da terra (categoria L) questa settimana si attesta su 1,91 €/kg (+47% rispetto a un anno fa),
Anche la farina di grano tenero, utilizzata per molte preparazioni, è in forte crescita, nonostante la stabilità osservata da metà marzo, conseguente ad un alleggerimento delle tensioni nel mercato del grano tenero nazionale (+48% per la farina di tipo 00).
Ben più marcata la crescita dei prezzi all’ingrosso del burro, a seconda della tipologia, tra il +70% e il +120%, complice la ridotta disponibilità di prodotto nel mercato.
In generale, gli incrementi registrati, sono da ricondurre ai balzi dei prezzi delle materie prime agricole (dai cereali per l’alimentazione umana ai mangimi zootecnici, dal burro agli oli vegetali) e dei costi energetici registrati nei mesi scorsi, ulteriormente accentuati con lo scoppio del conflitto russo-ucraino.