ROMA – L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha pubblicato il rapporto sulle emissioni di gas serra in Italia relativo al 2020.
Secondo i dati riportati, nel nostro Paese le emissioni di gas serra totali sono diminuite del 26,7% nel periodo compreso tra il 1990 e il 2020.
L’agricoltura è responsabile solo dell’8,6%, mentre il settore dell’energia, quindi le industrie manifatturiere, i trasporti, il comparto residenziale e dei servizi oltre alle industrie enrgetiche, contribuiscono per oltre il 78%: dal 1990 il comparto agricolo italiano ha registrato un calo delle emissioni pari a -11,4%.
L’Ispra sottolinea che uno dei principali driver di riduzione delle emissioni dovute agli allevamenti zootecnici (-15% dal 1990) è costituito dalla riduzione del numero dei capi allevati e in particolare dei bovini, che nel trentennio preso in esame ha visto ridursi le consistenze del 23%, passando da 7,7 a 5,9 milioni di capi: in particolare le vacche da latte sono diminuite del 38% mentre gi altri bovini hanno registrato una riduzione del 15%.
Il settore avicolo, rispetto a tutta la zootecnia italiana, contribuisce alla produzione di emissioni di gas serra solo per il 3,4%.
Infine, il Report ricorda che nel periodo preso in esame (1990-2020) si è registrata una riduzione del 19% anche per effetto della digestione anaerobica dei reflui zootecnici utilizzati per la produzione di biogas.
Secondo i dati forniti da Terna, nel 2020 gli impianti alimentati con matrici organiche, costituite anche da reflui zootecnici, sono circa 1700 per un ammontare stimato di circa 15 milioni di tonnellate che rappresentano il 14% della produzione totale annua di deiezioni di bovini, avicoli e suini.
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