PARMA – Anno di conferme per Emilcap che, nonostante le criticità derivanti dall’emergenza pandemica e l’incremento esponenziale del costo di materie prime, trasporti ed energia, ottiene anche nel 2021 dati statistici significativi che consolidano l’azienda come riferimento del comprensorio d’azione per la produzione di mangimi NON OGM, con un fatturato pari a 31 milioni di euro di ricavi, perfettamente in linea con gli anni precedenti; e notizie rosee anche sul fronte della produttività, dove il volume complessivo di mangime prodotto supera i 900 mila quintali nel mangimificio della sede aziendale di Parma.
Soddisfazione per aver tenuto bene il mercato, nonostante i prezzi oscillanti, da parte dei vertici di Emilcap, il presidente Gabriele Cristofori, l’A.D. Stefano Villa e il direttore generale Giandomenico Fagandini: “Sensibilizzazione per l’attività di comunicazione, attenzione alle performances produttive, informazione periodica verso i nostri allevatori e, soprattutto, cultura del benessere animale sono le condizioni fondamentali per innalzare costantemente i nostri standard qualitativi. Fare uno sforzo in più per mantenere un livello elevato, incrementare una capillare offerta di servizi, implementare prodotti strategici dalla resa consolidata sono quelle scelte di indirizzo che possono conferire ulteriore valore al nostro marchio”.
Emilcap, Società Consortile è la controllata di scopo di tre Consorzi Agrari: Consorzi Agrari d’Italia (CAI), Consorzio Agrario di Parma e Consorzio Agrario Terrepadane che, da dieci anni hanno concentrato la produzione di mangimi NON OGM nello Stabilimento di Parma per tutti gli animali ma, principalmente, per vacche da latte (Parmigiano Reggiano) anche con tecnologie speciali di precottura degli alimenti (estrusione ed expandatura), uniche nel panorama produttivo italiano, poiché utilizzano solo materie prime conformi al disciplinare del Parmigiano Reggiano per produrre miscele in farina, in pellet, expandate, estruse e multimix.