ROMA – L’agricoltura italiana potrà entrare nel Metaverso? E con quali vantaggi ed obiettivi?
Intanto nei giorni scorsi, dopo aver fatto il turista per il centro storico di Siena, Mark Zuckerberg – ceo di Meta e inventore di Facebook e Instagram e propriterio di Whatsapp – è stato ricevuto a Palazzo Chigi, dove è stato omaggiato dal premier Mario Draghi di tre vini italiani (Nord-Centro-Sud), reali altroché virtuali. E che vini: una Riserva di Brunello di Montalcino Biondi Santi (valore sui 450 euro in enoteca), un Barolo Boroli Cerequio (costa 60 euro), un Aglianico del Vulture, Il Lascito delle Cantine del Notaio (98 euro nello shop dell’azienda). Inoltre, una bottiglia di olio extravergine pugliese, dell’azienda Frantoio Galantino (Bisceglie) valore 16 euro. Sapori e profumi che mai (almeno immaginiamo, poi chissà!) potremo trovare in una realtà virtuale. Anche se a Torino, in compagnia del presidente di Exor e di Stellantis John Elkann, Zuckerberg ha vistato la storica Cioccolateria Peyrano, dove ha ricevuto un kit one-off per creare la cioccolata calda sia nel mondo fisico sia nel metaverso, secondo il concetto della interoperabilità (ovvero la Capacità di due o più sistemi, reti, mezzi, applicazioni o componenti, di scambiare informazioni tra loro e di essere poi in grado di utilizzarle). dei beni a lui tanto caro. Sempre nel capoluogo piemontese Zuckerberg e consorte hanno pranzato al Ristorante Del Cambio di Torino, gustando un piatto di agnolotti alla piemontese cucinati dallo chef stellato Matteo Baronetto. Sapori reali in questo caso.
Una recente indagine ci dice che il 25 per cento degli italiani (uno su quattro) sa cosa sia il Metaverso, dato che sale al 37% per la fascia d’età 18-24, mentre scende progressivamente fino al 13% per la fascia degli over 65.
Ma in sintesi che cos’è? E’ qualcosa che abbiamo visto nei film di fantascienza e che sta per diventare realtà. Un insieme di spazi virtuali attraversati da avatar, ovvero l’evoluzione della realtà virtuale. Dagli esperti è già considerato il futuro di Internet. Tutto in 3D si potranno fare tutte le cose che facciamo nel mondo reale: andare a lavoro, vacanze, andare a correre o cene con gli amici (sigh!). Tutto quello che desideriamo e che forse non possiamo fare nella realtà.
E se nel mondo reale con la guerra in Ucraina, l’agricoltura è alla ricerca di terreni per aumentare le produzioni di materie prime per alimentazione animale e umana, nel Metaverso uno spicchio di terreno – ma proprio piccolo – costa già milioni di dollari. Come il caso dell’immobiliare digitale Republic Realm, che ha acquistato 66mila metri quadri virtuali per la cifra di 913mila dollari. Mentre la Boson Protocol, una specie di Amazon del Metaverso ha comprato il terreno per realizzare un centro commerciale virtuale per ‘soli’ 704mila dollari. Secondo Bloomberg Intelligence il Metaverso potrebbe corrispondere a un’opportunità di investimenti capace di raggiungere gli 800 miliardi di dollari già nel 2024.
Anche il cibo è entrato nel Metaverso? Insomma. Come ha scritto Snaxshot, la newsletter di Andrea Hernández, la piattaforma PizzaDAO ha venduto più di NFT-pizza di più di 300 artisti per oltre un milione e mezzo di dollari, in soli due mesi, di giro d’affari. Questi NFT (non-fungible token) si chiamano “Rare Pizzas” (perché alla base dell’economia dei token c’è proprio l’essere rari) e, come fa sapere il sito ufficiale “non si possono mangiare. In pratica sono pezzi di arte generativa. E poi c’è CHFTY Pizza, il progetto che gli chef Spike Mendelsohn e Tom Colicchio hanno lanciato nel metaverso: i token costano 205 dollari, e danno accesso a una community esclusiva connessa con personaggi vip e offrendo incentivi come masterclass, merchandise ed eventi virtuali.
E poi ricordiamo che sono passati 12 anni dall’esordio dei BitcoinPizza: era il 22 maggio 2010 quando si è visto il primo scambio di beni in assoluto per bitcoin quando 2 pizze di Papa John sono state vendute per 10 mila bitcoin.
Se il cibo come è naturale che sia, è quello da mangiare, non sembra esserci spazio nel ‘mondo nuovo’, ma se intendiamo un’esperienza da fare, oppure marketing del futuro e servizi, il Metaverso è già stato preso di mira dai brand globali del cibo. Ad esempio McDonald’s ha già registrato 11 marchi per prodotti nel metaverso. Il ristorante Mc virtuale servirà cibo sia nella rete sia con consegne a domicilio nel mondo reale. Josh Gerben, avvocato ed esperto in legislazione sui brevetti, spiega che l’idea può essere quella di un ristorante virtuale che potesse servire sia cibo digitale che accogliere ordini da consegnare poi a domicilio nel mondo reale. “Immaginate di essere in giro per il metaverso e che all’improvviso vi venga fame. Non avrete bisogno di rimuovere i visori VR. Vi basterà recarvi nel ristorante McDonald’s, piazzare il vostro ordine e poco dopo andare ad aprire la porta al rider che ve li consegnerà fino alla soglia di casa“, ha spiegato.
Insomma, cari agricoltori, continuiamo a produrre cibi reali, a coltivare, ad allevare, a trasformare. E, cari consumatori, ad assaporare e mangiare (con la bocca), i nostri grandi prodotti Made in Italy, a gustare i vini e tutto il resto. Sempre però continuando a dare un’occhiata a quello che accade intorno a noi.
NFT – Un non-fungible token (NFT, in italiano gettone non fungibile o gettone non riproducibile) è un tipo speciale di token che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità scritto su catena di blocchi di un bene unico (digitale o fisico); i gettoni non fungibili non sono quindi reciprocamente intercambiabili.