BOLOGNA – La FAO stima che fino al 40% delle colture alimentari vanno perse ogni anno a causa di parassiti e malattie delle piante. Per contrastare questo problema l’agricoltura deve poter contare sull’innovazione vegetale e sul seme certificato, preziosi strumenti per assicurare produzioni sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Lo ricorda Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane, in occasione della Giornata Internazionale della Salute delle Piante che si celebra il 12 maggio.
“Oggi le produzioni agricole sono sempre più a rischio. Alla cronica riduzione delle superfici agricole ed alla crescente globalizzazione del commercio, che determina una più rapida diffusione dei patogeni, acuita dai cambiamenti climatici, si è aggiunta la crisi alimentare innescata dal conflitto russo-ucraino. In questo scenario, garantire piante sane significa assicurare la salute del pianeta e quindi dell’uomo. Per perseguire questi obiettivi non si può prescindere dall’innovazione vegetale, in grado di selezionare varietà più resistenti alle malattie, e al seme certificato, punto di partenza indispensabile per la tracciabilità delle produzioni” ha dichiarato Alberto Lipparini, direttore di Assosementi.
Secondo lo studio realizzato dalla società di ricerca HFFA Research*, l’innovazione vegetale negli ultimi 20 anni è stata fondamentale per la sicurezza alimentare: senza l’apporto del miglioramento varietale, oggi la produzione delle principali colture sarebbe in media inferiore di oltre il 20%. L’incremento delle rese è stato possibile anche grazie alle numerose resistenze alle malattie che sono state inserite nelle nuove varietà in commercio. Il processo che porta alla costituzione di una nuova varietà resistente è però molto lungo, fino anche a 20 anni, e richiede importanti investimenti.
“Resta vivo il dibattito sulla strategia UE Farm to Fork, che intende ridisegnare il futuro dell’agricoltura europea nel nome della sostenibilità ambientale e punta a ridurre del 50% l’uso di pesticidi chimici entro il 2030. Se da un lato l’impatto sulla salute umana e dell’ambiente sarà importante, dall’altro è però necessario assicurare produzioni sane e rese stabili. In questo senso abbiamo accolto con favore le azioni della Commissione Europea per regolamentare le Nuove Tecniche Genomiche (NGT). Ci auguriamo che la nuova consultazione pubblica che si chiuderà il prossimo 22 luglio possa aiutare le istituzioni a prendere decisioni incentrate sull’approccio scientifico” ha aggiunto Lipparini di Assosementi.
“È infine importante sottolineare che colture sane nascono da semi certificati. Le aziende sementiere svolgono scrupolosi controlli in tutte le fasi di produzione, in campo e nelle fasi di pulitura e lavorazione, avvalendosi spesso delle più innovative tecniche di indagine molecolare per mettere a disposizione degli agricoltori semi in grado di garantire la qualità delle loro produzioni” ha concluso Lipparini.
“Il valore economico, sociale e ambientale del breeding vegetale in Europa e per alcuni stati membri dell’UE”, 2021, condotto da HFFA Research. Lo studio completo è disponibile QUI.