BARI – “Da alcuni giorni ci arrivano notizie di aziende agricole che lamentano la difficoltà di trovare lavoratori nonostante offrano regolari contratti”, ad accendere i riflettori sulla mancanza di manodopera è il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro. “La situazione è generale e riguarda tutte le nostre produzioni ortofrutticole. Ma, in questi giorni, il problema è più sentito: siamo in prossimità delle grandi campagne di raccolta nella nostra regione e, sicuramente, la più vicina è quella delle ciliegie. Anche quest’anno manca la manodopera, sia quella specializzata che quella generica. L’assenza di braccianti nei campi è un problema che si riflette su tutta la filiera perché ci sono prodotti che vanno raccolti in determinati periodi e per forza a mano”.
Con oltre 15.500.000 giornate la Puglia è tra le regioni che impiegano più manodopera in agricoltura. In Italia i lavoratori in agricoltura sono circa 1,1 milioni. La manodopera agricola è prevalentemente impiegata nel Sud del Paese (53% del totale), che detiene anche la quota più rilevante degli operai a tempo determinato (56%). La presenza femminile è il 32% sul totale degli operai e si concentra soprattutto nei contratti a tempo determinato (34%). Il 56% dei lavoratori agricoli ha meno di 45 anni. Questo il report di Confagricoltura Puglia.
“Non spetta a noi, associazione di categoria, analizzare le cause sociali. Sicuramente – precisa Lazzàro – pesano la pandemia, il reddito di cittadinanza e i nuovi lavori, penso a quelli dei riders. Di certo, la mancanza di lavoratori nel settore agricolo in Puglia è un problema economico per le imprese che intendono stare sul mercato in modo chiaro e onesto. Ciò, tenuto conto che il lavoro nero in agricoltura è quasi del tutto scomparso negli ultimi anni, se non in rarissimi casi. Tra questi, quelli in cui è lo stesso lavoratore che chiede di non essere assunto perché percepisce anche il reddito di cittadinanza.