PERUGIA – Per il settore tabacchicolo in Umbria arriva finalmente la firma del contratto che mette fine a un duro periodo di incertezza e che segna una svolta economica e ambientale dell’intero settore. Per la Cia-Agricoltori Italiani Umbria la firma del contratto tra Opta e Deltafina, siglato sabato 14 maggio presso lo stabilimento di Ospedalicchio, garantisce non solo la campagna di coltivazione per il 2022 per la fornitura di tabacco alla multinazionale Japan Tobacco International (JTI) ma apre, come detto nel corso della mattinata, alla concreta disponibilità di sottoscrivere molto presto un nuovo accordo anche per il 2023. Un passo che dà ancora più forza al tavolo nazionale sul tabacco già avviato dalla Regione Umbria in sinergia con la regione Veneto, Campania e Toscana – regioni dove si concentra la quasi totalità della produzione di tabacco italiano – per poter dialogare con il governo e ottenere così l’aiuto necessario a garantire contratti con programmazione di medio-lungo termine.
Presente alla firma sul tabacco anche il presidente Cia-Agricoltori Italiani dell’Umbria Matteo Bartolini, insieme a Domenico Cardinali di Deltafina e al suo responsabile vendite, al responsabile delle Relazioni Esterne di JTI Italia (Japan Tobacco International) Lorenzo Fronteddu, a Graziano Ceccaroni presidente di ARPT, a Gabrio Gustinelli vicepresidente di Agricooper, a Stefano Petturiti membro del Direttivo della Fattoria Autonoma Tabacchi e a Libero Valenti presidente di OPTA.
“La contrattazione appena siglata – ha dichiarato Massimo Ricci, presidente di Unitab, Unione Nazionale Tabacco – mette al sicuro l’annualità 2022 ma prevediamo già dal prossimo anno una nuova trattativa per arrivare alla pluriennalità. È questo l’obiettivo principale per i nostri produttori che assieme intendiamo affrontare perché è questo il solo modo che hanno di diventare più sostenibili, non solo dal punto di vista economico, programmando investimenti in sistemi innovativi più green, e avendo la possibilità di piani di ammortamento che diano più stabilità alle aziende. Il rinnovamento del settore tabacco passa attraverso il rispetto dell’ambiente grazie a nuovi macchinari e nuovi sistemi di cura. Tutte quelle buone pratiche agronomiche che possono diminuire i consumi: meno gasolio, meno metano e meno energia elettrica grazie agli impianti fotovoltaici sulle strutture, grazie al bando per i parchi agrisolari del PNRR. Il contratto appena firmato – conclude Ricci – è quindi garanzia di futuro, segna una svolta per un nuovo modello di produzione mirato e rimarca la nostra scelta di essere affiliati alla multinazionale Japan Tobacco International”.
Un ringraziamento dal presidente Cia Umbria Matteo Bartolini va all’assessore regionale all’Agricoltura Roberto Morroni, ai sindaci dei territori coinvolti, alla rappresentanza dei produttori, a Unitab, e ovviamente anche alla Deltafina e soprattutto alla JTI. “Questo accordo non può essere considerato un punto di arrivo ma anzi dobbiamo coglierlo come un punto di partenza. Ora inizia una nuova fase – ha detto Bartolini – per regolarizzare il rinnovato rapporto tra la produzione, la trasformazione e la manifattura. Questa sinergia di intenti è, infatti, orientata sempre più alla ricerca scientifica e tecnologica per adottare nuovi e più sostenibili modelli di produzione e consumo del tabacco stesso. Dobbiamo continuare a perseguire l’obiettivo della riduzione delle emissioni di Co2, con l’uso di agrofarmaci naturali in sostituzione di quelli chimici e al monitoraggio quotidiano delle condizioni climatiche e delle eventuali fitopatologie, così da agire tempestivamente e ridurre il rischio di pratiche dannose a livello ambientale e lo spreco di risorse preziose, come l’acqua. Sappiamo bene che la vera sfida odierna per il raggiungimento della sostenibilità ambientale ed economica delle aziende tabacchicole è la riduzione dei costi energetici Per fare questo gli agricoltori hanno bisogno di pianificare i loro investimenti tenendo però conto che, senza un accordo di medio lungo termine, diventa tutto insostenibile. La Cia dell’Umbria – ha concluso – continuerà a supportare i produttori del tabacco dell’Alto Tevere, protagonisti di una lunga storia e tradizione regionale”.