ROMA – “Dopo un mese dalla richiesta di convocazione urgente del tavolo di crisi, dal Mise riceviamo il primo segnale di riscontro alle legittime istanze degli oltre 150 lavoratori e lavoratrici direttamente impiegati negli stabilimenti Alival di Reggio Calabria e Ponte Buggianese, di cui è stata annunciata la cessazione attività nei prossimi mesi”. Lo dichiarano in una nota Fai, Flai e Uila in merito alla vertenza Alival- Nuova Castelli del gruppo Lactalis.
L’accorato appello di affidare la gestione della crisi ad un tavolo nazionale è stato sostenuto fortemente anche dalle Regioni Calabria e Toscana. Siamo convinti che il tavolo nazionale assicuri una gestione finalizzata ad individuare ogni possibile soluzione utile a salvaguardare occupazione e continuità produttiva. La convocazione in ristretta delle segreterie nazionali e dell’azienda da parte del Mise del 6 giugno deve rappresentare il primo passo per individuare un percorso orientato alla ricerca di tutte le possibili soluzioni finalizzate alla continuità produttiva ed occupazionale del gruppo Alival, con l’obiettivo anche di spingere Lactalis a presentare un vero piano industriale di tutto il gruppo Castelli, doveroso ad oltre due anni dall’acquisizione.
Sottovalutare le ripercussioni sociali che deriverebbero dalla chiusura degli stabilimenti coinvolti è una grave responsabilità che contrasteremo assumendo tutte le necessarie iniziative di protesta. Il Coordinamento unitario di Fai Flai Uila ribadisce che qualora non ci sia la volontà politica del Mise di coordinare questa complicata situazione attiveranno tutte le iniziative necessarie a partire da un presidio presso il Ministero dello Sviluppo Economico.