ROMA – Sempre più spazio per donne, giovani e sociale. “L’agricoltura italiana dimostra di sapersi adeguare ai tempi che cambiano” dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro.
I primi dati del censimento agricolo Istat mostrano un settore dinamico, che si evolve più velocemente di quanto comunemente si immagini, e riorganizza le sue filiere produttive per mantenere competitività e quote di mercato. Se in altri settori donne e giovani stentano a trovare possibilità di impiego, in agricoltura accade il contrario, mentre le attività legate al sociale si espandono in modo costante.
Il primo settore può offrire un contributo determinante alla stabilità economica per la sua capacità di resistere agli shock esterni, come è avvenuto negli ultimi due anni durante la crisi sanitaria– prosegue Tiso. Anche se dal 2019 la produttività del lavoro agricolo ha subito una flessione del 4,8%, l’Italia resta al primo posto in Europa per valore aggiunto generato dalle attività legate al primario.
Grazie alla crescente professionalizzazione, a servizi sempre più differenziati e all’ingresso del digitale, l’agricoltura non è più un settore residuale nel panorama produttivo italiano. La decisione dell’Istat di svolgere il censimento agricolo su base annuale, invece che decennale, è un importante segnale di attenzione che riflette la necessità di seguire più da vicino gli sviluppi di un settore si trasforma velocemente. Dopo anni di progressivo abbandono, l’agricoltura sta finalmente riconquistando la centralità che gli spetta.