ROMA – L’atteso stato di emergenza per la siccità è stato dichiarato per cinque Regioni, ma i fondi per il rinnovamento della rete idrica appaiono ancora insufficienti per realizzare un vero cambiamento – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il Governo ha dato via libera alle richieste di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto, prevedendo un pacchetto di risorse per gli interventi più urgenti.
I fondi destinati alle singole Regioni rispondono inevitabilmente a un criterio emergenziale, con il preciso scopo di superare questo momento difficile – prosegue Tiso per Confeuro. Diverso è il discorso per la rete idrica, che paga decenni di mancata manutenzione e necessita di interventi strutturali per tornare a essere efficiente. La cifra di 1,38 miliardi di euro messa sul tavolo dall’esecutivo per le perdite degli acquedotti appare però sottodimensionata rispetto alle reali necessità. Si tratta inoltre di uno stanziamento annunciato già lo scorso marzo e non di risorse aggiuntive.
Chiediamo al Governo un maggiore impegno per salvaguardare un bene cruciale come l’acqua, che è e deve restare pubblica. Siamo consapevoli che non è possibile riparare in pochi mesi a molti anni di incuria. A maggior ragione bisogna cogliere l’occasione di questa crisi per impostare un piano di interventi che restituisca all’Italia infrastrutture idriche in linea con gli standard europei.