SAVONA – CIA Savona, dopo mesi e settimane di incertezze sull’emergenza peste suina, rompe gli indugi e chiama a raccolta le aziende e gli operatori danneggiati dalla situazione sanitaria e dalla perimetrazione della zona rossa.
Allevamenti e filiere agricole, ma anche il settore agrituristico e agroforestale, i comparti soggetti alle misure restrittive sono invitate a compilare nel dettaglio le rispettive schede di risarcimento. Ad ora solo misure di sostegno finanziario nell’ambito del decreto sulla bio-sicurezza per rendere le aziende in grado di riprendere l’attività di allevamento. Ma non è sufficiente considerata la situazione pregressa e attuale del virus della peste suina.
Una volta completata la procedura la documentazione sarà consegnata ufficialmente alla Regione Liguria e allo stesso commissario per l’emergenza. CIA Savona, nonostante le rassicurazioni nel confronto all’ultimo Tavolo Verde, tira dritto sulla necessità di fornire prima possibile le giuste compensazioni a imprese e attività dell’entroterra, anche per il contesto di crisi generale che potrebbe determinare altre ripercussioni a catena su settori strategici del settore agricolo e turistico.
“Le nostre aree rurali e montane devono avere risposte rispetto ad un piano abbattimenti ancora insufficiente e nessuna certezza, ad oggi, su ristori per le aziende e i settori colpiti”. “Come CIA Savona abbiamo invitato i sindaci a sostenere il contrasto alla diffusione dell’epidemia PSA, ribandendo l’inefficacia delle semplici recinzioni ma, semmai, prendere ad esempio iniziative come quelle di Sassello per le gabbie di cattura, in un programma di intensificazione radicale degli abbattimenti con il coinvolgimento della Vigilanza regionale per l’azione di controllo sanitario e smaltimento delle carcasse”.
“Come CIA Savona avevamo da tempo messo in guardia sul pericolo dei cinghiali, dell’aumento incontrollato della fauna selvatica, come dimostra la nostra petizione e la seguente raccolta firme inoltrata alla Regione Liguria prima dell’inizio dell’emergenza, con la richiesta di una modifica della legge regionale in materia”.
“Tra i punti, infatti, gli stessi risarcimenti alle aziende, molte delle quali non hanno mai ricevuto un euro per i danni da ungulati. Ora, con la peste suina e quanto avvenuto, il tempo è scaduto e quantificheremo i ristori spettanti al nostro territorio, nel quale, con riferimento al savonese, non è mai stato trovato un caso di infezione”.
Gli uffici CIA Savona coordineranno l’iniziativa e daranno supporto per la formulazione delle schede e la quantificazione esatta del danno economico.