ROMA – Dopo la rimozione del divieto di vendita dei terreni agricoli in Ucraina, rimasto in vigore per quasi venti anni e il lancio ufficiale del mercato fondiario ucraino l’1 luglio scorso, il Ministero delle Politiche Agricole e dell’Alimentazione del Paese ha reso noti i numeri delle operazioni fondiarie concluse alla data dell’11 luglio.
Secondo un comunicato ufficiale, gli accordi stipulati sarebbero 108.636 e i notai che hanno presentato domanda per ottenere l’accesso al Catasto fondiario dello Stato 5.567 notai. In totale sono state presentate 6.253 domande, di cui 5.488 approvate, 764 respinte.
Le regioni di Kharkiv, Dnipropetrovsk, Kherson, Kirovohrad e Poltava sono le aree che hanno fatto registrare il numero maggiore di accordi di cessione dei terreni.
La liberalizzazione del mercato fondiario in Ucraina, avvenuta in forza di una riforma approvata nel marzo del 2020, prevede tuttavia alcune limitazioni. Per contrastare il fenomeno di land grabbing i terreni possono essere acquistati solo dai cittadini dell’Ucraina e con un limite di 100 ettari.
La legge sul mercato fondiario vieta infatti al momento l’acquisto da parte degli stranieri, una questione che verrà sottoposto alla decisione popolare mediante un referendum nazionale.
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