BRUXELLES – “La recente crisi dovuta al conflitto in Ucraina sta facendo aumentare il rischio di immissione all’interno del mercato europeo di prodotti cerealicoli a basso prezzo destinati all’alimentazione umana, i cui metodi di coltivazione, trattamento e stoccaggio potrebbero rilevare la presenza di sostanze nocive, conseguentemente dannose per la salute umana, per questo é necessario che l’UE intensifichi i controlli alle frontiere”. Queste le parole dichiarate in una propria nota dall’eurodeputato Marco Dreosto, referente per la commissione parlamentare che a Bruxelles si occupa di ingerenze dei paesi terzi sui mercati dell’UE.
Dreosto evidenza come lo stesso accesso al libero mercato nei confronti di paesi terzi potrebbe creare svantaggi competitivi nei confronti dei produttori UE, citando d’esempio il recente accordo tra una multinazionale vietnamita per la fornitura di 500 tonnellate di riso a Germania, Francia e paesi bassi, un quantitativo potenzialmente destinato a crescere, considerati i 24 stabilimenti gestiti da questa azienda in Mekong, che potrebbero potenzialmente immagazzinare un milione di tonnellate di riso essiccato, con immaginabili conseguenze negative per la risicoltura europea, ricordando che l’Italia, produce il 60% della produzione UE.