ROMA – Il premier Mario Draghi ha ottenuto ieri la fiducia al Senato, ma con solo 95 sì e 38 no. Non hanno infatti votato Lega, FI e M5S.
Stamani il premier si è recato alla Camera per i saluti. E poi è salito al Colle dove ha ha dato le dimissioni, questa volta definitive, dopo quelle respinte da Mattarella la scorsa settimana (leggi).
Si va verso un rapido scioglimento delle camere e verso il voto anticipato, la data del 2 ottobre sembra quella più accredita.
Il tutto mentre l’Italia deve fare ancora i conti con la pandemia, con una crisi in corso che riguarda l’Europa, con l’inflazione e la partita del PNRR ancora da giocare. Intanto le borse vanno giù e lo spread vola. Ritorna un’Italia inaffidabile agli occhi del mondo.