ROMA – “Palazzo Chigi collabori con il Mipaaf per difendere il Made in Italy perché in gioco c’è tutto il sistema delle nostre denominazioni, a partire dal Prosecco. Da mesi abbiamo sollecitato a più riprese, insieme ad altri colleghi della Lega, un intervento di Palazzo Chigi sulla delicata questione dell’Aceto balsamico e la necessità della tutela in sede europea della denominazione. Siamo stati i primi a lavorare per mantenere alta l’attenzione su quanto stava accadendo in Slovenia e per difendere il nostro ‘oro nero’ dalle norme adottate dal governo di Lubiana, in base a cui sul loro mercato interno è stata introdotta una nuova categoria di aceti miscelati con mosto concentrato a cui è stata data la denominazione di aceto ‘balsamico’”.
È quanto ricordano in una nota congiunta il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, sen. Gian Marco Centinaio, e la deputata della Lega Benedetta Fiorini, commentando la mancata risposta alle lettere inviate dal Mipaaf al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Garofoli, in cui si sollecitava Palazzo Chigi a inserire la questione quanto prima all’ordine del giorno nella prima seduta utile del Cdm per valutare l’avvio della procedura ex articolo 259 del TFUE, con apposita contestazione davanti alla Commissione europea, ovvero un ricorso diretto alla Corte di Giustizia Ue. “L’Aceto Balsamico di Modena rientra tra le prime denominazioni del nostro agroalimentare, e nell’ultimo anno ha visto un incremento con valori a due cifre. Non è soltanto un’eccellenza conosciuta e molto apprezzata nel mondo – sottolineano Centinaio e Fiorini – ma un simbolo di tutto il Made in Italy. Se si cede sull’aceto balsamico, si scardina l’intero sistema delle denominazioni in Italia e in Ue, a partire dal Prosecco, e l’Europa contraddice le politiche che ha portato avanti per decenni”, concludono.
Leggi anche Aceto balsamico. La Slovenia minaccia il marchio tutto italiano e la Farnesina temporeggia