VERONA – Le piogge intense della scorsa settimana hanno rovinato la festa alle mele estive. Troppa acqua caduta nel giro di poche ore ha, infatti, causato il fenomeno del “cracking”, vale a dire la spaccatura dei frutti rossi, che caratterizzano le varietà Gala.
“La raccolta era iniziata bene, ma due giornate di pioggia hanno causato il disastro – spiega Francesca Aldegheri, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Verona -. Sono cadute in poche ore dai 50 ai 70 millimetri di acqua e, oltretutto, c’è stato un notevole sbalzo termico, perché siamo passati dai 33-34 gradi diurni a minime sotto i 20 gradi. Tra l’altro la bagnatura è durata due giorni e mezzo perché tra le prime piogge e le ultime i frutti non si sono mai asciugati. Da un lato l’acqua è stata una manna dal cielo per tante colture, che erano fortemente assetate dopo mesi di siccità; dall’altro, però, per tutte le varietà di Gala che si stanno raccogliendo in questo periodo e che stanno gradualmente maturando, è stato un disastro. Le mele, infatti, si sono crepate vicino al manico, dove c’è il calice del frutto, come succede alle ciliegie quando piove troppo. Di conseguenza non sono più commerciabili perché, avendo una ferita aperta, non sono più conservabili e sono soggette a marciumi. Le percentuali di danno sono molto importanti: si parla mediamente del 40 per cento della produzione da buttare nello scarto. Quasi una mela su due”.
Un danno che va ad aggiungersi a una situazione di mercato assai pesante: “I prezzi spuntati in campagna sono molto bassi, soprattutto se rapportati all’aumento spropositato dei costi – sottolinea Aldegheri -. C’è qualcosa che ci sfugge perché l’energia è schizzata alle stelle, come il gas, i mangimi, i fertilizzanti, mentre i prezzi pagati agli agricoltori sono diminuiti. Perché tutto si paga di più tranne la frutta? Così non si può andare avanti, gli animi degli agricoltori non sono sereni e si guarda con preoccupazione all’autunno, dato che si annunciano nuovi aumenti energetici”.
Una stagione complicata per le “mele di Biancaneve”. A inizio agosto, a causa delle alte temperature, erano ancora pallide e si temeva che non riuscissero a prendere il caratteristico rosso brillante. Poi, con le temperature più fresche, il colore è arrivato, ma le piogge hanno rovinato una raccolta che sembrava promettere bene: i frutti sono, infatti, succosi e zuccherini, anche se il calibro è mediamente più piccolo degli anni passati.