ROMA – Dopo un lungo lavoro, Uncai porta finalmente nelle case dei contoterzisti il credito d’imposta del 20% sul gasolio acquistato per svolgere le consuete attività agromeccaniche.
La bozza del decreto Aiuti-ter chiarisce, infatti, che anche a questi spetta lo sgravio fiscale. Si legge: “Al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dal perdurare dell’aumento eccezionale del prezzo del gasolio e della benzina, alle imprese esercenti attività agricola e della pesca e alle imprese esercenti l’attività agromeccanica di cui al codice ATECO 1.61 è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati per l’esercizio delle predette attività, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettuato nel quarto trimestre solare dell’anno 2022, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto, al netto dell’imposta sul valore aggiunto”.
Lo sgravio fiscale spetterà ai contoterzisti sicuramente per il carburante usato nel quarto trimestre di quest’anno, periodo caratterizzato dalla preparazione dei terreni per le prime semine invernali. Ma, in generale, quanto puntualizzato nel decreto Aiuti-ter fornisce i presupposti per includere gli agromeccanici tra i beneficiari dei crediti d’imposta relativi al carburante acquistato per la trazione dei mezzi agricoli nel primo trimestre dell’anno (decreto Aiuti) e nel terzo trimestre (decreto Aiuti-bis), dove non erano stati citati: “L’obiettivo di tutti questi provvedimenti è il medesimo, ossia mitigare gli effetti del caro carburante. In particolare, il terzo trimestre è quello più importante perché si tratta dei mesi della raccolta dei cereali e della vendemmia meccanizzata, operazioni eseguite dagli agromeccanici nove volte su dieci. Insensato quindi pensare di escluderli dal credito d’imposta. La struttura del testo, inoltre, è identica”, spiega il presidente Uncai Aproniano Tassinari.
“In fase di conversione del decreto Uncai farà pressioni affinché il Parlamento riconosca che i precedenti provvedimenti erano incompleti e troppo vaghi a causa dell’iter accelerato di approvazione”, prosegue il presidente Uncai che non manca di ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile il riconoscimento agli agromeccanici: “L’elenco delle persone da ringraziare è veramente lungo e comprende senatori, onorevoli, assessori di tutti gli schieramenti politici, tecnici del ministero delle politiche agricole e delle commissioni agricoltura. Un grazie a Confagricoltura che ha saputo metterci il pezzo da novanta nel momento opportuno, in fase di stesura del decreto, e quanti hanno sollevato la questione, e sono davvero tanti. Questa volta ce l’abbiamo fatta”.