NAPOLI – “La Campania si candida a diventare un punto di riferimento per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura, con l’obiettivo di stimolare le produzioni agroalimentari sostenibili, adeguarsi ai cambiamenti climatici e ridurre l’impatto ambientale. La vera sfida ora è creare le condizioni culturali affinché l’amministrazione regionale si adegui, mettendo in rete i sistemi informativi per offrire servizi più evoluti, e allo stesso tempo affinché le imprese agricole riescano a capire quali dati chiedere, come condividere big data e dove risiedono le infrastrutture”.
L’intervento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, nel corso della presentazione del progetto sperimentale “Agritech: Data commons per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dell’agricoltura intelligente. Il progetto Agrimed nell’area mediterranea”, organizzato da Rural Hack, task force del Societing Lab, nel Polo Tecnologico dell’Università di Napoli Federico II a San Giovanni a Teduccio.
“In un periodo storico caratterizzato da cambiamenti climatici e geopolitici – continua l’assessore Caputo – la questione cruciale è innovare il sistema agroalimentare, coinvolgendo il mondo della ricerca, delle istituzioni e dei consumatori. L’Europa rappresenta un grande ecosistema per mettere a valore il ruolo che hanno le regioni in risposta alle concrete esigenze di territori e imprese, ma con una nuova visione strategica. È necessario investire in innovazione, sicurezza, tracciabilità e tipicità delle filiere per essere maggiormente competitivi, ma soprattutto dobbiamo favorire un cambio di mentalità”.
La tecnologia 4.0 per un’agricoltura sostenibile sarà uno dei temi caldi della prossima programmazione europea, così come la nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Campania che concentrerà molte risorse sulle innovazioni.
“Stiamo già lavorando alla nuova programmazione 2023/2027, mettendo al centro proprio le misure destinate alla conoscenza, alla formazione e alle innovazioni, in completa sintonia con il mondo accademico. In un momento di crisi, le innovazioni rappresentano il vero elemento di crescita della nostra economia ma solo se associate alla sostenibilità ambientale, sociale, economica e produttiva. Abbiamo tutte le condizioni e le competenze per poter far partire dalla Campania una vera e propria rivoluzione tecnologica e registriamo una grande vivacità del mondo agricolo, che dobbiamo assecondare e supportare a partire dalle nuove generazioni. Non a caso – conclude Nicola Caputo – siamo la regione che ha investito di più sui giovani, utilizzando risorse che vanno oltre quelle tipiche dei fondi europei, grazie alla determinazione del presidente De Luca”.
Il progetto Agrimed riguarda i data commons per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dell’agricoltura intelligente.
“Il mondo dell’agricoltura – dice Alex Giordano, docente di Trasformazione digitale dell’Università Federico II di Napoli e direttore scientifico di Rural Hack – sta sperimentando una graduale rivoluzione basata sulla trasformazione digitale e sull’utilizzo delle tech 4.0 che, attraverso grandi quantità di dati, consentono anche di immaginare che il sistema del cibo diventi sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Di certo i big data aiutano la singola impresa a ridurre gli input in campo o ad anticipare problematiche sui raccolti con risparmi economici e minori impatti negativi sull’ambiente. Ma è interessante osservare, grazie a sperimentazioni come il progetto Agrimed, come i dati prodotti e condivisi tra più attori di un ecosistema territoriale, possano generare maggior valore a vantaggio di gruppi di imprese e del territorio stesso. In questo modo vorremmo spostare l’attenzione sui dati come beni comuni”.