ROMA – In occasione del prossimo Consiglio agricoltura Ue di lunedì 26 settembre, verrà discusso un “Non-paper” preparato dai delegati di dieci Stati membri, che chiede una pausa di riflessione e approfondimento sulla proposta di regolamento sull’uso dei fitosanitari che servono a fermare parassiti e malattie in grado di devastare campi e raccolti.
Lo rende noto la Coldiretti che si è mobilitata a livello nazionale ed internazionale con la lettera del presidente Ettore Prandini ai parlamentari europei, per ottenere, a favore di agricoltori e consumatori, un approccio più equilibrato allo scopo di evitare pesanti impatti sulle produzioni in un momento di estrema emergenza dell’attuale realtà europea dopo la crisi Covid-19 degli ultimi due anni e l’invasione dell’Ucraina all’inizio del 2022 che ha fatto balzare i costi energetici.
Il documento è firmato da Austria, Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia ed ha garantito alla Coldiretti l’appoggio per l’Italia anche il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. Si chiede in particolare – sottolinea la Coldiretti – di tenere conto della nuova situazione che si è venuta a creare a livello internazionale con la guerra scatenata da Putin e mette in evidenza l’impatto sui prezzi agroalimentari, sul rischio di una riduzione dei raccolti e di un aumento della dipendenza dalle importazioni dall’estero, sulla diminuzione di competitività delle aziende agricole della Ue rispetto a quelle del resto del mondo.
Le misure contenute nella proposta di regolamento della quale si chiede la sospensione non tengono neppure un adeguato conto – evidenzia Coldiretti – dell’impatto socio economico sulle aziende e sulla società oltre a non considerare che senza un’adeguata lotta a parassiti e malattie si rischia la comparsa e la diffusione di nuove minacce ai raccolti e quindi alle forniture alimentari delle famiglie italiane ed europee.
Per questo secondo il documento sostenuto dalla Coldiretti “la nostra priorità dovrebbe essere garantire la sicurezza alimentare dei cittadini dell’Unione europea e preservare la sovranità alimentare. Nonostante il fatto che accogliamo con favore la decisione di preparare un’analisi completa di tutti i fattori relativi alla sicurezza alimentare, siamo profondamente preoccupati che questa analisi non porti a una valutazione dell’impatto di questa proposta sulla sicurezza alimentare. Prima di poter fare un passo verso una protezione delle piante più sostenibile, l’impatto di tutte le possibili misure e restrizioni deve essere debitamente valutato. La valutazione degli impatti attesi dalle proposte di legge è un elemento chiave”.
Per questo – conclude la Coldiretti – è fondamentale un ulteriore passaggio di approfondimento e riflessione che tenga conto di tutte le nuove situazioni che si sono venute a creare a livello nazionale e internazionale.