Torino – Ultimo mese di consulenza per migliaia di liberi professionisti italiani. Dalla fine di ottobre Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Periti Agrari, Agrotecnici, Geometri, Ingegneri, Commercialisti e Consulenti del lavoro saranno, infatti, costretti a smettere di esercitare la libera professione nei confronti delle aziende agricole italiane.
AGEA, sulla base della sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del TAR Lazio che aveva accolto il ricorso dei liberi professionisti italiani, ha infatti intenzione di procedere con il blocco di tutti gli operatori non assunti.
“Una decisione inopportuna e intempestiva – sottolinea Massimiliano Ricci, Presidente CAA Gruppo Liberi Professionisti – I liberi professionisti italiani, in questo contesto e momento di gravi difficoltà nella gestione dei sistemi informativi, non condividono la decisione di AGEA. Continuiamo a sostenere che si tratta di un grande abbaglio, quello preso da Agea, su un punto nodale della professione. Non si può impedire ai liberi professionisti il titolo a fornire al mondo dell’agricoltura servizi e competenze, con responsabilità e efficienza, a sostegno del sistema Paese e delle sue imprese agricole”.
“Se si pensa che la convenzione avrà scadenza il prossimo 31 dicembre – aggiunge il direttore CAA Gruppo Liberi Professionisti Lorenzo Benanti – non si comprendono le ragioni di urgenza e messa in sicurezza del sistema per attività che, per la maggior parte, si sono già svolte nel corso del 2022”.
“Inoltre, esiste il non nascosto rischio, – conclude Benanti – che queste decisioni possano riguardare non solo gli organismi pagatori AGEA ma tutti gli altri organismi pagatori con i quali siamo convenzionato e che quell’articolo discriminatorio non l’hanno inserito nelle loro convenzioni. La domanda che ci poniamo è che fine faranno tutte le attività svolte sul SIAN dai liberi professionisti”.
La vicenda AGEA aveva deliberato l’espulsione dei Liberi Professionisti dalle attività di gestione del fascicolo del produttore. Contro questa delibera, il CAA del Gruppo Liberi Professionisti ha presentato un ricorso al TAR Lazio. Le norme in vigore prevedono che i Centri di Assistenza Agricola possano essere emanazione di Associazioni di Liberi Professionisti che, per loro natura, non possono che operare coinvolgendo i professionisti in prima persona. Con le loro specifiche competenze, definite dalle leggi ordinamentali, con le loro posizioni fiscali e previdenziali che, anche queste per legge, debbono essere da loro rispettate. Il 21 maggio 2021 il Tar Lazio aveva accolto il ricorso del CAA Liberi Professionisti. Il ricorso era contro la delibera di convenzione di AGEA che prevedeva l’espulsione dei Liberi Professionisti dalle attività di gestione del fascicolo del produttore. Il Tar aveva annullato il dispositivo che obbligava all’assunzione degli operatori.
Il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar Lazio sostiene invece che per lo svolgimento delle attività come l’accesso al Sian, i CAA possano utilizzare solo lavoratori dipendenti.
Approfondimento GRUPPO LIBERI PROFESSIONISTI