ROMA – La proposta di istituire un ministero dell’agroalimentare per difendere le nostre produzioni e affrontare il nodo della sovranità alimentare è degna di attenzione. Se ben strutturata, può infatti restituire ai coltivatori e a tutta la filiera la centralità che meritano – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. L’idea, emersa in questi giorni, deve essere approfondita anche attraverso un confronto pubblico, per far sì che i compiti del nuovo dicastero siano chiari e condivisi.
In una fase in cui la dipendenza energetica e alimentare del nostro Paese sta provocando effetti a catena su tutto il sistema produttivo, è necessario riscoprire e valorizzare la ricchezza di cui già disponiamo – continua Tiso di Confeuro. La forza del nostro Paese è costituita dal suo patrimonio storico-artistico e dalle sue tradizioni alimentari. Sono queste le chiavi del successo economico e culturale dell’Italia. La globalizzazione dei mercati, per come è stata finora condotta, ha eroso a poco a poco questa ricchezza.
Le azioni urgenti per salvaguardare il primo settore sono da tempo chiare: tutelare i piccoli e medi agricoltori, valorizzando il loro ruolo nella difesa del territorio e del paesaggio; incentivare il biologico e l’ingresso delle nuove generazioni; difendere in ogni modo le nostre produzioni d’eccellenza, anche opponendosi a strumenti di concorrenza sleale come il Nutriscore. Se nascerà un ministero dell’agroalimentare, sono questi i punti che vorremmo affrontasse in via prioritaria coinvolgendo gli operatori e le associazioni di settore per trovare soluzioni che non siano calate dall’alto.