FIRENZE – Ammontano a 1 milione di euro complessivi (376mila euro di risorse regionali e 624mila euro di risorse statali) le risorse che la giunta regionale ha stanziato per il 2022 per la raccolta dei dati che i tecnici di ARAT (Associazione regionale allevatori della Toscana) effettuano negli allevamenti dei capi iscritti ai Libri genealogici, per realizzare programmi genetici. Il milione di euro stanziato rappresenta il 71% della spesa massima ammissibile, corrispondente a 1 milione e 400mila euro.
Il programma di raccolta dati negli allevamenti , che si svolge in continuità con gli anni passati, è funzionale ai programmi genetici di selezione o conservazione/mantenimento delle razze bovine, suine, equine, ovine e caprine dei riproduttori, e contribuisce a preservare o migliorare le caratteristiche delle razza allevate così da avere animali più efficienti e resistenti, con migliori condizioni di salute e mantenere le razze autoctone.
I dati raccolti riguardano le caratteristiche quantitative e qualitative delle produzioni, i caratteri fisici funzionali all’allevamento, passando per longevità, attitudine materna, rusticità. “L’attività di miglioramento genetico – ha spiegato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – ha un impatto concreto e diretto sulle produzioni: è proprio grazie al miglioramento genetico, unito alla elevata professionalità dei nostri allevatori ed al patrimonio di biodiversità zootecnica autoctona, che la Toscana, come l’Italia tutta, hanno una posizione di leadership e di prestigio agroalimentare a livello internazionale, accanto ad una numerosa diversificazione di produzioni autoctone” .