Assicurazioni maltempo. La Francia vara un nuovo sistema per proteggere gli agricoltori dai rischi climatici

ROMA – Il cambiamento climatico, accelerato negli ultimi anni, porta al moltiplicarsi dei rischi climatici per i quali gli agricoltori sono in prima linea. Tra il 2021 e il 2022 Ferme France è stata colpita da un susseguirsi di pericoli climatici e gli agricoltori hanno subito perdite significative legate ad episodi di gelo o grandine in particolare, a volte più volte in poche settimane.

Al fine di tutelare ulteriormente gli agricoltori colpiti da eventi climatici, dal 1° gennaio 2023 sarà messo in atto un nuovo sistema assicurativo del raccolto, come previsto dalla legge n° 2022-298 di orientamento relativo a una migliore diffusione dell’assicurazione delle colture in agricoltura e riformare gli strumenti di gestione del rischio climatico in agricoltura.

Questa legge, approvata a tempo di record, stabilisce un nuovo quadro per lo sviluppo dell’assicurazione delle colture basata sulla solidarietà nazionale e sulla condivisione del rischio tra Stato, agricoltori e compagnie assicurative secondo tre livelli di copertura.

  • i rischi comuni saranno assunti dagli agricoltori, che possono anche fare affidamento su altri meccanismi (come quelli del piano di recupero) per investire in dispositivi di protezione per migliorare la resilienza della loro azienda ai rischi climatici;
  • imprevisti significativi saranno coperti da assicurazione agevolata, per gli agricoltori che hanno scelto di stipulare un’assicurazione;
  • infine, rischi eccezionali attiveranno l’intervento statale, anche per gli agricoltori non assicurati.

I testi validati dal Comitato nazionale per la gestione dei rischi in agricoltura (CNGRA) sono il risultato di lunghe consultazioni svolte nell’arco di diversi mesi, in particolare il decreto che fissa in particolare i parametri quantificati per il prossimo triennio:

  • una soglia e una franchigia minima sovvenzionabile per l’assicurazione del 20% e un tasso di sovvenzione del 70% per tutte le colture;
  • un tasso di risarcimento da parte dello Stato per gli assicurati di tutte le colture del 90% e un tasso di risarcimento da parte dello Stato per i non assicurati al 45% nel 2023, 40% nel 2024 e 35% nel 2025;
  • una soglia di attivazione della solidarietà nazionale fissata al 50% per i gruppi “colture a campo, colture industriali e ortaggi” e “viticoltura” e al 30% per le altre produzioni, in particolare arboricoltura e prati.

Questo decreto include anche la clausola di revisione annunciata dal Presidente della Repubblica a Terres de Jim, oltre 680 milioni.

Il Governo è quindi all’altezza degli impegni presi dal Presidente della Repubblica e questa impostazione dovrebbe consentire di creare un vero e proprio shock nella distribuzione delle assicurazioni non appena la riforma entrerà in vigore. Infine, va ricordato che questo nuovo sistema di gestione del rischio deve essere accompagnato dal necessario adeguamento dei settori e degli investimenti per rendere tutte le aziende agricole più resilienti ai cambiamenti climatici.

Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale: “I testi convalidati oggi dal CNGRA sono il coronamento di una riforma storica della tutela degli agricoltori dai rischi climatici. L’obiettivo è chiaro: dare pieno vigore alle future coperture universali e rendere davvero appetibili le coperture assicurative. Grazie a un importante sostegno statale, i nostri agricoltori saranno meglio protetti e la nostra agricoltura sarà più forte”.

Marc Fesneau, ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare: “I testi validati dal CNGRA sono essenziali nel dispiegamento della riforma, in particolare per dare visibilità a tutti gli attori. La configurazione scelta costituisce un forte indicatore per la creazione di un quadro favorevole per la distribuzione dell’assicurazione. Questo è un passo importante in un cambio di paradigma, una copertura universale e accessibile per tutti i nostri agricoltori di fronte al rischio climatico! Questo è un forte impegno per i nostri agricoltori che sono in prima linea di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico”.

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