MILANO – L’azienda Bosco del Sasso sceglie l’elegante Terrazza Duomo 21, a Milano, per celebrare il proprio debutto nel mondo della produzione vitivinicola brindando alla sua prima etichetta: 1909 Extra Dry.
Bosco del Sasso è una nuova realtà che va ad arricchire il panorama delle cantine dell’Oltrepò Pavese. In un territorio che rappresenta il 60% della produzione regionale e che si colloca come terza area produttiva mondiale di Pinot nero, ecco aggiungersi l’iniziativa di due amici che da anni condividono esperienze di vigna e passione per il territorio: Manuela Elsa Centinaio e Marco Maggi, che all’ultima edizione del Vinitaly ha ricevuto il premio “Angelo Betti – Benemeriti della Viticoltura 2022”, quale migliore vignaiolo della Lombardia per la sua azienda “Maggi Francesco” di Canneto Pavese.
Quattro ettari di vigna, un casolare e un filare di cipressi: questo è Bosco del Sasso. Siamo alla frazione Roncole di Canneto Pavese, tra le Valli Versa e Scuropasso, terra di Buttafuoco e di etichette pregiate. Tra colline ripide e terreni impervi che costringono ad un faticoso lavoro manuale, qui nascono vini che sono espressione del territorio. Su un terreno sabbioso e argilloso, dall’esposizione solare a sud est, i vitigni identificano il territorio oltrepadano: Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta Vespolina.
Il compito di curare e monitorare il processo di produzione del vino dall’inizio – dalla scelta delle viti da coltivare, fino alla fase di vendemmia, vinificazione e imbottigliamento del vino – è stato affidato all’enologo veneto Michele Zanardo, componente, tra l’altro, del “Comitato nazionale vini dop e igp” con competenza in materia di tutela qualitativa dei vini a denominazione e della loro valorizzazione commerciale.
Il futuro produttivo di Bosco del Sasso si concentrerà su quattro tipologie di vino: Buttafuoco, Buttafuoco Storico, Pinot Nero Extra Dry e Metodo Classico.
Il primo nato in casa Bosco del Sasso è 19 09 Extra Dry, un vino spumante fresco e profumato, ma al tempo stesso di struttura e persistenza. Prodotto con il Metodo Martinotti (Metodo Charmat) conserva il brio tipico degli spumanti giovani. Uno vino che si presenta deciso, ma arrotondato da una lieve nota morbida (Extra Dry) che lo adatta ad ogni tipo di palato.
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Colore giallo paglierino, con un perlage fine e persistente e una gradazione di 12,5% Vol. 19 09 Extra Dry è ideale a tavola come “primo” vino da pranzo, da servire sia come aperitivo, sia con antipasti.
Michele Zanardo: “Abbiamo cercato di produrre un vino che sposi fragranza a facilità di beva, giovane e con note fruttate. Un vino prodotto con uve raccolte in Oltrepò Pavese, territorio principe guarda alla tradizione, ma anche a prodotti che possano avere un respiro internazionale. Sono queste caratteristiche che danno a Bosco del Sasso le giuste caratteristiche per potersi affermare nel mondo del vino”.
“19 09”, come la data della prima bottiglia di Bosco del Sasso. Un nome che suona buona e che vuole essere di buon auspicio per un vino bandiera dell’Oltrepò Pavese, il Pinot Nero. Un nome che aggiunge fascino ad un vino in cui ritroviamo passione, territorio, tradizione, sensazioni ed emozioni.
Tinto, alias Nicola Prudente, cui spetta il compito di accompagnare gli ospiti alla conoscenza di Bosco del Sasso e dei suoi protagonisti. Partendo dall’unica donna in azienda, Manuela Elsa Centinaio. “Abbiamo scelto di investire su un territorio che riteniamo vincente, sia come produzione di vini sia per la bellezza ambientale dei suoi paesaggi – spiega la neo imprenditrice -. E abbiamo scelto Bosco del Sasso perché ce ne siamo innamorati a prima vista. Qui i vigneti sembra che ti abbraccino in un ritorno alla Terra Madre che ha la forza di staccarti completamente dalla quotidianità e dai ritmi frenetici.
È nato così il nostro slogan, esperienza di vigna, che esprime l’idea di offrire un viaggio sensoriale ed emozionale che tocca tutti i cinque sensi, non solo il gusto. La nostra produzione non guarda alla quantità, ma alla qualità dei vini. Lo facciamo per amore dell’Oltrepò Pavese, che merita di essere valorizzato al meglio, ma anche per dare piacere al palato con vini da stappare per festeggiare, per accompagnarci nei momenti salienti della nostra vita. Vini da ricordare, insomma”.
Marco Maggi, 42 anni, è alla sua 29ma vendemmia: “Ho iniziato ad entrare in vigna a 13 anni, giovanissimo ho cominciato a girare l’Italia e l’Europa per capire come gli altri producono il vino, come si muove il mercato. In questo modo ho portato la mia azienda Maggi Francesco ad essere tutta la mia esperienza e di cui mi sono innamorato a prima a vista perché siamo in una delle zone destineremo all’accoglienza dei turisti proponendo esperienze sensoriali in vigna”.
A celebrare ed esaltare “19 09 Extra Dry” alcune eccellenze della nostra grande Italia: Armata di Mare, Urbani Tartufi, Consorzio del Prosciutto di San Daniele e il principe della pasticceria, Ernst Knam.