MILANO – Una spinta inflazionistica ancora limitata, seppure crescente nel corso dei mesi, sta zavorrando le vendite della grande distribuzione e del retail nel suo complesso. A tutto settembre, i volumi sono calati del 7%, a 5,6 milioni di ettolitri, per valori in ribasso del 3,5%, a 2 miliardi tondi. Prezzi medi sul cumulato da inizio anno a +4% (3,61 euro/litro per il totale vino e spumante), ma con tendenza a rimanere attorno a +7% sia nel secondo che nel terzo quarto, a fronte di diminuzione del 2,5% fino a marzo. Questo il report dell’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv).
Per la spumantistica il saldo generale dice -2% a volume (650.000 ettolitri circa), con picchi nei super (-6%) e iper (-4%), mentre restano in positivo i volumi venduti presso i discount (+7%), trainati dalla categoria Charmat secco no Prosecco (+19% volumico).
Per i vini fermi, saldo generale volume a -7,5%, per 1,6 miliardi di euro (-4%): picchi negativi a volume per i rossi (-9%), mentre i bianchi si fermano a -6%. I più colpiti dalle riduzioni di consumo risultano i vini a denominazione, che chiudono i primi nove mesi a -9%, contro -8% per gli Igt e -6% dei vini comuni. In calo anche la nicchia del vino biologico (1% del volume totale), non solo in termini di bottiglie consumate (-2%, di cui -10% per i bianchi), ma soprattutto di valore generato (-6%), nonostante una limatura dei listini del 4% (5,19 euro al litro).
La spinta alla crescita sul canale e-commerce sembra per ora essersi arrestata: a settembre venduti 5,4 milioni di litri (-15%), per un controvalore in calo del 23% a 34,6 milioni di euro. Calano sia i vini fermi (-16%), che gli spumanti (-11%)