ROMA – Enrico Calentini è il nuovo presidente di Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani. La nomina all’unanimità, questa mattina a Roma, in Auditorium “Giuseppe Avolio”, in occasione dell’Assemblea elettiva straordinaria con i delegati dei 41 mila iscritti di Agia-Cia.
Imprenditore agricolo nel settore ortofrutticolo, della trasformazione e dell’ospitalità a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, succede a Stefano Francia alla guida di Agia-Cia dal 2018 e ora presidente di Cia Emilia-Romagna. In Agia-Cia, Calentini, già vicepresidente dallo scorso anno, è entrato nel 2015 scelto per il gruppo di Dialogo Civile “Spirits” in rappresentanza del Ceja, il Consiglio europeo dei giovani agricoltori, di cui dal 2018 fa parte in qualità di delegato Agia-Cia. A livello locale, è stato presidente provinciale Agia-Cia Chieti-Pescara e, oggi, è vicepresidente Agia-Cia Abruzzo.
“Continuità, all’insegna della crescita e della formazione, è il primo tassello imprescindibile del nuovo corso associativo che sono onorato di rappresentare -ha commentato Enrico Calentini, ringraziando l’Assemblea per la fiducia accordata e il presidente uscente per il passaggio di testimone. Con una squadra, che si arricchisce anche di nuovi giovani, ereditiamo un percorso importante -ha aggiunto- segnato da tante conquiste, e tracciato in uno dei periodi più complessi per il Paese che l’Associazione abbia mai dovuto affrontare nella sua storia. Ne ho condivise moltissime tappe e sento la responsabilità del ruolo che mi si affida, come anche l’entusiasmo per la grande sfida che vede, in Italia e in Europa, i giovani imprenditori agricoli artefici della transizione green e digitale”.
Per questo, è al binomio Pac e giovani che il congresso ha dedicato la sua sessione pubblica, con esperti e tecnici, rappresentanti e dirigenti delle istituzioni italiane e del Parlamento Ue. Imperativo, infatti, è per Agia-Cia, sollecitare politiche nazionali ed europee più rapide e incisive, a cominciare dalla Pac 2023-2027, per agevolare il ricambio generazionale in agricoltura, settore che negli ultimi 10 anni, dati Istat alla mano, ha perso circa il 20% delle aziende guidate da under 35. Più di 56 mila imprese che, però, crescono per ettari (18,3 di Sau per azienda contro i 10,7), sono più orientate al mercato, propense all’innovazione (il 24,4% ha fatto almeno un investimento innovativo tra il 2018 e il 2020, a fronte del 9,7% dei non giovani) e il cui livello di digitalizzazione è il doppio dell’agricoltura nel complesso. Un potenziale da blindare, secondo Agia-Cia, di fronte alle pressioni della crisi economica in atto e da incentivare, da una parte viste le ambizioni europee per la sostenibilità e, dall’altra, tenuto conto del rischio spopolamento delle aree rurali del Paese che sono il 60% dell’intera superficie nazionale.
Strategici dovranno allora dimostrarsi gli strumenti previsti dalla nuova Pac, nel I e II Pilastro, per attirare e sostenere i giovani agricoltori, e la politica agraria nazionale attraverso incentivi tributari, accesso alla terra, contributi agli investimenti, accesso alla conoscenza, politiche fiscali e regionali di sviluppo rurale. Strategiche continueranno a essere, a tal fine, le azioni di rappresentanza di Agia-Cia affinché si concretizzi il processo di affiancamento giovani-anziani, ancora fortemente presenti nel tessuto produttivo, e si intensifichi cioè la cooperazione tra generazioni. Fondamentale sarà il rafforzamento dei rapporti tra giovani imprenditori agricoli e studenti di Istituti Agrari e Università. Infine, perché le nuove tecnologie, dalla robotica alla sensoristica, arrivino in campo a servizio delle imprese, studiando con big player della meccanizzazione, soluzioni hi-tech adatte a un’agricoltura chiamata alla resilienza e alla sostenibilità.
“Sarà importante, quindi -ha spiegato Calentini- preservare la capacità di ascolto dell’associazione e di confronto sul territorio per realizzare quella transizione che è davvero necessaria a un settore piegato dalle calamità naturali, dal caro energia e dall’aumento insostenibile dei costi produttivi. Andiamo avanti forti delle grandi battaglie di Agia-Cia, e consapevoli -ha concluso il nuovo presidente Calentini- che l’ultimo miglio digitale è ancora un traguardo da raggiungere e su cui si gioca il futuro delle aree interne e, con esse, di un’agricoltura tutta italiana, e di qualità, che conta innanzitutto sui giovani”.
Al neoeletto presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini, i primi auguri arrivano dal numero uno di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini: “Alla vostra generazione di imprenditori agricoli è richiesto, oggi, da più fronti, uno sforzo senza eguali, ma sono certo che saprete trarne vantaggio per accelerare la ripresa e affermare il vostro ruolo nell’economia nazionale. Da parte nostra, come adulti del mestiere e dirigenza nazionale, tutto il sostegno necessario a portare i vostri progetti oltre gli ostacoli”.