ROMA – Tornano i voucher. Nella Legge di bilancio sono stati reintrodotti i cosiddetti buoni lavoro, nei settori agricoltura, horeca e cura della persona (lavori domestici), fino a 10mila euro per regolarizzare il lavoro occasionale e stagionale.
Con la manovra presentata dalla premier Giorgia Meloni, dal 1 gennaio 2023 sarà così di nuovo possibile, fare ricorso ai buoni lavoro per l’agricoltura. Il nuovo ticket avrà un valore nominale di 10 euro lordi all’ora, di questi 7,50 euro sono netti, e un tetto di reddito per i lavoratori, fino a 10mila euro l’anno.
L’obiettivo – è stato spiegato – è quello di avere “uno strumento utile per regolarizzare il lavoro stagionale e quello occasionale”, che dovrà essere soggetta a “controlli molto rigidi” per “evitare storture”.
I voucher erano stati introdotti dal per la prima volta nel 2003 con la legge Biagi, ma operativi solo dal 2008 come forma di pagamento alternativa in caso di lavoro occasionale accessorio, o di prestazioni saltuarie. Poi furono eliminati dal Governo Gentiloni, nel 2017, ma la decisione fece scaturire grandi polemiche, perché appunto, veniva eliminato uno strumento che almeno nelle campagne ha funzionato e ha tolto non pochi problemi soprattutto per le attività stagionali di aziende medio-piccole.
Una misura che dal 2008 al 2017 aveva registrato utilizzi record: in 104 mesi infatti, ha calcolato lo stesso Inps in un dossier dedicato ai numeri del lavoro occasionale, furono venduti complessivamente 433 milioni di buoni lavoro.