ROMA – “L’ennesima conferma del protagonismo della Commissione Europea nel tracciare una rotta per la transizione ecologica, ancora una volta viziata da scarso realismo e un approccio ideologico”. Con queste parole il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini boccia la proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, presentata ieri dalla Commissione Europea.
“Nessuno di noi mette in dubbio la necessità di contribuire all’obiettivo di preservare il nostro ambiente – commenta Piccinini – ma le modalità prescelte penalizzano ancora una volta il nostro Paese, che nel corso degli ultimi anni ha fatto passi da gigante nel riciclo, implementando nuove tecnologie di recupero e trasformazione degli imballaggi”.
“Ci piacerebbe che dall’Europa – aggiunge il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari –arrivassero direttive più chiare e flessibili, che lasciano agli Stati membri e alle aziende la possibilità di una loro declinazione pratica, all’interno di un contesto di mercato dal quale a mio avviso non si può mai prescindere. L’Europa non può in altre parole entrare in maniera così impattante nella gestione commerciale delle imprese. Il rischio, altrimenti – prosegue Piccinini – è quello di trovarsi a competere sui mercati internazionali con concorrenti asiatici o americani che, anche quando operano all’interno di normative rispettose dell’ambiente (e già questo non è scontato) lo fanno senza che le proprie attività o dinamiche commerciali siano vincolate da una burocrazia asfissiante”.
Per Alleanza Cooperative Agroalimentari, quindi, l’obiettivo di tutela ambientale da perseguire nella nuova normativa sul packaging “è condivisibile, ma va conseguito attraverso regole chiare e principi basati maggiormente su valutazione scientifiche, a partire dall’impatto del carbonio e dall’uso dell’acqua per gestire il riutilizzo dei contenitori. Non si può continuare a fissare obiettivi senza valutarne la realizzabilità concreta”.
Entrando più nello specifico nei vari aspetti della proposta di regolamento, il Presidente Piccinini esprime grosse preoccupazioni rispetto al divieto per imballaggi in plastica monouso per le referenze dell’ortofrutta fresca di peso inferiore a 1,5 kg, senza che si ponga il problema della disponibilità di valide alternative, economicamente sostenibili per gli operatori, ma soprattutto capaci di preservare la salubrità e la shelf life degli alimenti.
Non è esente dai nuovi obblighi previsti dalla Commissione il settore vitivinicolo e delle bevande alcoliche, che è chiamato a raggiungere già nel 2030 il target del 5% di ricorso a imballaggi riutilizzabili, con la necessità di dover creare sistemi di raccolta e di aumentare molto probabilmente i consumi di acqua.
Infine – conclude Piccini – è necessaria una valutazione più attenta se non si vuole correre il rischio che il passaggio a strumenti diversi di imballaggio paradossalmente contraddica gli stessi obiettivi delle politiche europee e internazionali, generando nuove forme di sprechi alimentari e di consumo delle risorse naturali.