BRUXELLES – Il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino traccia un primo bilancio sulla partecipazione agli eventi di cui gli allevatori e i loro alleati sono stati protagonisti nel cuore della Politica Europea. Due gli eventi centrali cui ha partecipato la nutrita delegazione di allevatori Casertani e di tutto il Sud Italia a Bruxelles: la Conferenza, organizzata e promossa dall’On.le Piernicola Pedicini nella Sala Antal Q6 del Parlamento Europeo e, la mattina dopo, l’incontro per dare vita al Coordinamento in Difesa dell’allevamento meridionale.
In attesa di pubblicare nei prossimi giorni i materiali e le pagine con i documenti dell’iniziativa tenuta a Bruxelles fra il 7 e l’8 dicembre scorso e di inaugurare l’11 sera con un evento online la raccolta delle firme alla petizione presentata il 7 sera al Parlamento Europeo,
Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento, a nome del Coordinamento Unitario esprime “grande soddisfazione” sulla partecipazione (dal punto di vista numerico e della qualità dei contributi raccolti) sia delle presenze istituzionali e politiche che hanno contribuito ad aprire una fase di attenzione ai problemi posti dagli allevatori casertani anche in Europa.
“Oltre che una qualificata presenza di allevatori casertani e di esperti e associazioni del territorio, sono stati presenti alle iniziativa allevatori e realtà rurali dalla Sicilia, dalla Basilicata, dalla Puglia, dal Molise, dall’Abruzzo e dalla Sardegna. Con i loro interventi qualificati e articolati, Francesco di Tella (Coordinatore del Soccorso Contadino del Casertano), Adriano Noviello (Presidente dell’Associazione di Tutela dell’Allevamento della Bufala Mediterranea), Enrico Migliaccio (presidente di RIS Bufala, Ente Selezionatore e per la ricerca genetica della Bufala Mediterranea), Antonio Lucisano (già direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala), Renato Natale (sindaco di Casal di Principe e coordinatore della Rete dei Municipi Rurali), Sebastiano Lombardo (Allevatore . Altragricoltura Sicilia), Carmelina Colantuono (allevatrice Molise – Com. Promotore per la Dichiarazione Unesco della Transumanza come Patrimonio dell’Umanità), Roberto Congia (Movimento Pastori Sardi), Nunzio Marcelli (Allevatore Abruzzo – Rete Appia) hanno contribuito ad arricchire con i loro interventi e testimonianza il confronto con i Parlamentari e i rappresentanti delle DG Agri e Santè Europee in modo puntuale e circostanziato.
Confronto sviluppato dalle due relazioni di Gianni Fabbris a nome del Coordinamento Unitario (che ha in particolare illustrato i contenuti e gli obiettivi della Petizione Europea che chiede il rispetto dei Regolamenti Comunitari in Campania e in Italia con particolare riferimento alle indicazioni in materia di individuazione e intervento sui casi positivi a Brucellosi e TBC Bufalina e Bovina) e dal prof. Vincenzo Caporale (veterinario dal largo curriculum accademico internazionale, esperto di Brucellosi e TBC e già direttore dell’Istituto di referenza Nazionale di Teramo, coordinatore del Piano che ha portato fra il 2007 e il 2012 a portare la BRC in provincia di Caserta dal 18% di prevalenza a meno dell’1%) che si è concentrato sulle motivazioni tecniche e scientifiche su cui si dovrebbe fondare un Piano di eradicazione efficace e sul perchè le pratiche messe in campo dalla Regione Campania e dal Ministero della Salute stanno registrando esiti negativi e sono destinate a fallire.
“Dobbiamo un ringraziamento particolare all’On.le Piernicola Pedicini per aver voluto, organizzato e facilitato l’incontro fra i protagonisti della campagna italiana per difendere il patrimonio bufalino e per un Piano che risolva realmente i problemi invece che moltiplicarli, così come esprimiamo un vivo apprezzamento per la partecipazione di Laszlo Kuster (Direzione Generale Salute e Sicurezza Alimentare) e Carlos Martin Ovilo (Direzione Generale Agricoltura – Unità Prodotti Animali) i due dirigenti che sono intervenuti per ascoltare e confrontare le ragioni del Movimento italiano che propone un intervento del Parlamento Europeo.”
“Non ci attendevamo risposte risolutive ma ascolto e l’apertura di un confronto. Avevamo l’obiettivo che i parlamentari e i responsabili dell’attività delle direzioni europee direttamente coinvolte, potessero conoscere direttamente dai protagonisti qualificati quale è la realtà. Siamo andati a Bruxelles non per condurre un’azione di lotta ma perchè anche nel Parlamento Europeo fosse conosciuta la verità sia nei numeri, che nei fatti e le proposte di quanti in Italia stanno battendosi perchè si risolvano in realtà i problemi, Una realtà che ormai i cittadini e i parlamentari italiani conoscono e che ora è il momento che sia assunta anche dagli organismi europei che tanta responsabilità hanno nell’indicare prassi, misure e obiettivi che dovrebbero valere per tutti i cittadini europei ma che in Campania e in quasi tutto il Mezzogiorno, in materia di contrasto alla BR C ed alla TBC, sono puntualmente o ignorati o disattesi”.
“E’ stato solo un avvio del confronto che potrà implementarsi nelle prossime settimane con lo sviluppo della Petizione Europea e delle altre attività nei confronti del Parlamento Nazionale e del Consiglio Regionale della Campania.” ha sostenuto Fabbris, sottolineando: “Ora anche il Parlamento Europeo, come quello Nazionale e il Consiglio Regionale della Campania, sono di fronte alla responsabilità di dover dare risposte. L’allargamento e il rafforzamento della nostra mobilitazione nel prossimo periodo ha esattamente questo obiettivo: ottenere le risposte senza delle quali non ci fermeremo”.
” A nome di tutto il Coordinamento vogliamo ringraziare quanti ci hanno sostenuto a Bruxelles ed hanno facilitato la partecipazione all’evento tenuto il 7 pomeriggio. Grazie ai collaboratori dell’On,le Nicola Pedicini, ai componenti della Rappresentanza Permanente italiana presso l’Unione Europea (l’Ambasciata italiana presso l’UE) che sono stati presenti, grazie per la partecipazione all’On.le Alessandro Caramiello e al Sen. Luigi Nave (parlamentari italiani del M5S), ai componenti di altre nazionalità dell’Alleanza Libera Europea, ai membri di diverse associazioni a Bruxelles riunite nella Rete e Associazione Cultura contro Camorra ed alla CGIL che hanno assistito all’incontro. Grazie anche ai diversi parlamentari che, pur non avendo potuto partecipare perchè assenti da Bruxelles hanno inviato messaggi di apprezzamento, interesse e disponibilità a coordinarsi per un impegno comune che vada oltre gli schieramenti e le divisioni dei partiti”.
Grazie a Stefano Roveda ed a Eugenia Melloni per il contributo per aver prodotto il video spot “Bufalo Kill” che racconta con emozione lo sforzo impegnati a difendere gli animali, il territorio e la salute dei cittadini e chiama a firmare la petizione internazionale.
“Decisivo, ancora una volta, il contributo dei Caseifici Artigianali che hanno inviato le mozzarelle di bufala prodotte la mattina stessa (il “Caseificio Costanzo”, il Caseificio “la Regina dei Mazzoni” e il “Caseificio Agnena”) perchè i nostri ospiti potessero condividere, come è stato, al termine dell’incontro pubblico, il piacere di poter gustare il meraviglioso regalo degli animali, degli allevatori e dei casari di Terra di Lavoro: la mozzarella. Altrettanto prezioso anche in questo caso l’aiuto dell’Associazione Cultura contro Camorra che ha portato il vino del territorio casertano e in particolare il vino asprigno di Vite Matta che ha accompagnato ed esaltato i sapori di un presidio territoriale del gusto che gli allevatori e i loro alleati stanno difendendo con determinazione dall’aggressione della speculazione industriale”
Grazie anche a quanti hanno partecipato la mattina dell’8 dicembre all’Hotel Ramada di Bruxelles all’incontro che ha posto le basi per la nascita e l’organizzazione di una grande forza rurale per salvare quello che rimane del sistema di allevamento territoriale e la filiera degli allevatori, agricoltori di territorio e trasformatori artigianali, aprendo il percorso, ormai maturo, per riunificare le tante esperienze che ancora resistono nelle campagne con l’obiettivo di garantire i cittadini, la Sovranità Alimentare, il cibo di territorio e la tutela agroecologica del Sud.
“In tanti hanno aggiunto la loro voce perchè la vertenza degli allevatori di bufala casertani, sia la base da cui ripartire per un progetto del nostro agroalimentare fondato sui diritti, il lavoro, la tutela del territorio e la dignità del futuro per le comunità rurali. Il processo è ormai inarrestabile, Chiunque continua a illudersi di poterlo contenere non potrà che prenderne atto”.