PAC si gira. Buon anno 2023 all’agricoltura italiana

L’anno è terminato. Dodici mesi difficili, complicati.

Riavvolgiamo il nastro, velocemente.

Siamo entrati nel 2022 ancora in emergenza Covid, e oggi viviamo la minaccia del ritorno del virus che ci tiene compagnia da tre anni, di una variante – non sappiamo quale – proveniente (ancora) dalla Cina. E poi a febbraio è stata scritta una nuova pagina di storia: la Russia di Putin ha invaso militarmente uno stato libero, sovrano e democratico come l’Ucraina. Oltre alla solidarietà che abbiamo espresso fin dal primo momento all’Ucraina e al suo fiero popolo che sta lottando ogni giorno per la libertà, abbiamo raccontato giorno dopo giorno le conseguenze che quel conflitto ha causato e sta causando all’agricoltura mondiale, europea e italiana. Essendo il paese ucraino un grande produttore di materie prime per l’alimentazione umana e animale. E poi le conseguenze sull’energia e carburanti, dopo le strette dell’Occidente alla Russia. Aumenti delle materie prime che in verità erano iniziati negli ultimi mesi del 2021 e che sono schizzati in alto dopo l’inizio del conflitto e che hanno messo in ginocchio praticamente tutti i settori produttivi.

E poi è stato l’anno della siccità e delle temperature record, prolungate per molti, troppi mesi. C’è chi lo chiama cambiamento climatico. Insomma, non ci siamo fatti mancare niente.

A settembre l’Italia è andata alle urne. Dopo il governo di Mario Draghi, siamo tornati ad aver un governo politico, con la vittoria di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, e con Lega e FI al seguito. Il nuovo ministro Francesco Lollobrigida (FdI) ha giurato il 22 ottobre.

Ci stavamo dimenticando: anche nel 2022 l’emergenza ungulati, selvatici e predatori è stata sempre con noi, con la ciliegina sulla torta della peste suina che da inizio anno ha colpito Nord-Ovest e Lazio. Serve una stretta sulla riduzione di questi animali. Speriamo che la novità inserita in Manovra, possa essere sulla strada giusta.

Ed eccoci a fine anno. Domani 1 gennaio 2023 entra in vigore la nuova Pac 2023-2027: si apre un nuovo capitolo per l’agricoltura europea e Italia. Con una politica europea con “un’impronta fortemente ambientalista” che potrà avere “conseguenze negative importanti sulla capacità produttiva europea e sul reddito degli agricoltori” per dirla come il presidente dell’Accademia dei Georgofili, Vincenzini in questa intervista. Vedremo.

Noi di agricultura.it abbiamo cercato di raccontarvi al meglio quello che è successo ogni giorno, dell’agricoltura italiana ed internazionale. Lo abbiamo fatto come sempre con professionalità, con lealtà e buona fede, difendendo il diritto all’informazione e la libertà di opinione. Lo abbiamo fatto interloquendo ogni giorno (e dando loro voce) con gli agricoltori, coltivatori, allevatori, pescatori, pastori, operai agricoli, tecnici e professionisti dell’agricoltura, istituzioni, politica, mondo della ricerca, scienza, innovazione e dell’università, con le forze dell’ordine che tutelano l’agroalimentare ed il lavoro agricolo, con le sigle sindacali, con i consorzi di tutela, di prodotto, con il mondo della trasformazione, con le aziende private che operano con grande professionalità per dare strumenti sempre più adeguati al settore.

Un grazie grande a chi ci ha sostenuto credendo nel nostro lavoro, utilizzando agricultura.it per far conoscere i propri prodotti e servici.

Ed un grazie immenso a tutti voi che ci seguite quotidianamente su questa testata (fondata nel 2001), sulle nostre pagine social. E’ stato l’anno dei record per agricultura.it: abbiamo raggiunto dei risultati entusiasmanti sia in termini di numeri, ma anche di autorevolezza, fondamentale per un giornale.

Grazie ad ognuno di voi.

Non ci siamo mai fermati. E non ci fermeremo. Continueremo ad essere una voce dell’agricoltura italiana e del Made in Italy, ogni giorno.

Buon 2023 agricoltura italiana!

Informazione pubblicitaria