BARI – “La decisione dei Consorzi di bonifica commissariati di raddoppiare le tariffe dei costi irrigui è la goccia che fa traboccare un vaso colmo da tempo. A questo punto, chiediamo ufficialmente che sulla questione intervenga il presidente Michele Emiliano”. Il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro torna sulla questione dei Consorzi all’indomani dell’annuncio degli aumenti delle tariffe dei costi irrigui.
Un aumento che segue solo di qualche settimana quello inerente gli oneri sulle opere consortili che penalizza i proprietari di terreni che ricadono nel comprensorio dei Consorzi.
“È impensabile – dice il presidente di Confagricoltura Puglia – che ci si possa accanire in questo modo su imprenditori e lavoratori che vengono da due anni di emergenza covid e che oggi sono oppressi da costi energetici e delle materie prime fuori controllo”. “Di recente il commissario dei Consorzi di Bonifica ha già messo mano alle cartelle legate agli oneri contributivi (il tributo 630) triplicando gli importi tanto che chi, per esempio, si era trovato a pagare 1.000 euro per l’annualità 2016 sta per ricevere o ha già ricevuto per l’annualità successiva (2017) una richiesta di oltre 2.500 euro circa. Adesso, questo aumento sui costi irrigui è dunque una nuova stangata”.
“A che punto è il piano generale di bonifica e, soprattutto, a che punto sono i nuovi piani di classifica? Sono tante le domande che cercano una risposta indispensabile a rimettere ordine nei rapporti tra Consorzi e agricoltori che, lo dicono le sentenze dei tribunali, pagano un beneficio che non ricevono. La situazione economica in cui versa il Consorzio non è certo di responsabilità degli imprenditori, ecco perché chiediamo che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano affronti in modo deciso questa querelle che si protrae da anni e che vede come uniche vittime coloro che invece dovrebbero essere tutelati”.