ROMA – Un fondo unico europeo per l’acquisto centralizzato dei fertilizzanti e un pacchetto di aiuti per le imprese zootecniche esportatrici sulle quali si è riversata la crisi degli approvvigionamenti della mangimistica, ma anche, in senso più ampio, un piano circostanziato e di lungo periodo per il potenziamento della capacità produttiva delle filiere, tutelando il livello di autosufficienza dei comparti più strategici per il Paese, come il biologico.
Sono queste alcune delle proposte illustrate, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al nuovo tavolo di consultazione promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in vista dell’XI cabina di regia per l’internazionalizzazione del “Sistema Italia”, prevista a fine gennaio.
“Facendo i conti con la realtà della guerra in Ucraina e con le sue ripercussioni sull’assetto geopolitico ed economico internazionale -è intervenuto Fini- serve certamente ridefinire le catene globali di approvvigionamento, puntando prima di tutto sul rafforzamento dei comparti produttivi nazionali, per garantirne la competitività sui mercati esteri e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui campi. Asset fondamentali per salvaguardare una filiera da 538 miliardi di euro per 740 mila aziende agricole, e con livelli record nell’export, prossimi ai 60 miliardi”.
Nel dettaglio, da parte del presidente nazionale di Cia, il richiamo non solo alla necessità di sostegni economici per le imprese, ma anche all’urgenza di ulteriori strumenti per affrontare la crisi in corso, come “una misura in grado di calmierare i prezzi nel settore dei mezzi tecnici per l’agricoltura, una sorta di ‘equivalente agricolo’ del tetto al prezzo del gas -ha ipotizzato Fini- per combattere la speculazione sul mercato mondiale dei prodotti per il settore agricolo” e “l’apertura verso nuove fonti di approvvigionamento delle materie prime”, senza rimandare ancora “gli interventi per il miglioramento genetico attraverso le tecniche di evoluzione assistita per colture più resistenti alle calamità naturali”.
Infine, l’internazionalizzazione del “Sistema Italia” conta ancora sulla digitalizzazione delle imprese, “che negli anni, anche grazie all’Agenzia ICE -ha detto il presidente nazionale di Cia-, si è dimostrata un’opportunità chiave per la vendita online verso l’estero, il sostegno alla diffusione della blockchain e la tutela della proprietà intellettuale da rischi di contraffazione”.