MILANO – “La gravissima crisi nella quale versa da anni la zootecnia nazionale, che in un quarto di secolo ha portato alla chiusura di ben centomila aziende, con conseguenze ingenti in termini ambientali, sociali ed economici in un comparto che importa il 40% del fabbisogno, necessita di risposte urgenti e immediate che possano andare a dare concreto ristoro ai tantissimi allevatori da tempo in debito d’ossigeno in relazione alle note problematiche legate al prezzo del latte, così come agli altrettanto noti incrementi record dei costi di produzione e dell’energia”.
Lo ha ribadito il presidente della Copagri Lombardia e dell’APL Pianura Padana Roberto Cavaliere, durante una conferenza stampa svoltasi da un concentramento in corso all’Idroscalo di Milano, al quale sono presenti centinaia di allevatori con i loro trattori, che hanno concordato di allestire un presidio a Linate e di proseguire a oltranza la protesta.
“Come se non bastassero queste due annose e gravissime problematiche – ha spiegato il presidente – sul settore pende da ben ventisei anni la spada di Damocle della gestione del regime delle quote latte, a causa della quale ci sono centinaia di aziende che continuano a subire il blocco dei conti correnti a seguito della notifica di atti di pignoramento, tema sul quale chiediamo un incontro urgente con il governo; ci troviamo di fronte a una questione di portata storica, che si protrae da tempo con corsi e ricorsi e che ha visto una svolta epocale grazie alle recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’UE, che hanno sancito la necessità di procedere celermente al ricalcolo di tutte le multe comminate”.
“Voglio ricordare per l’ennesima volta – ha ricordato Cavaliere – che dalla Lombardia dipende circa la metà della produzione lattiero-casearia nazionale e che l’attuale congiuntura rischia di far scomparire oltre un terzo degli allevamenti della Regione, con la concreta eventualità di perdere 12-15 milioni di quintali di latte, pari al 10% circa della produzione nazionale, con danni irreparabili in termini di indotto e tessuto produttivo”.
“Scongiurare ulteriori chiusure di stalle significa quindi mettere un argine alla deriva di un tessuto socioeconomico fondamentale per l’agroalimentare e il Paese. Per questo è prioritario mettere mano all’annoso problema dei pignoramenti legati alla gestione del regime delle quote latte, che ha comportato multe da centinaia di migliaia di euro relative alle campagne lattiero-casearie dal 1995 al 2003; multe che, come ripetutamente denunciato dalla Copagri, erano basate su un calcolo errato, ma che gli allevatori interessati stanno già pagando da anni, al netto delle tante problematiche poc’anzi richiamate e soprattutto del blocco totale dei contributi comunitari e nazionali, che in tutto questo tempo sono stati trattenuti dallo Stato”, ha concluso il presidente della Copagri Lombardia e dell’APL Pianura Padana.