ROMA – Dopo lo storico traguardo di 52 miliardi nel 2021, l’export agroalimentare Made in Italy si prepara a centrare un nuovo record annuale, toccando i 60 miliardi di euro.
Nonostante la crisi energetica e l’impennata di costi per le imprese del settore, vino, pasta, ortofrutta, salumi e formaggi tricolori continuano a macinare risultati positivi sui mercati stranieri, registrando una crescita tendenziale del 17,3% nei primi undici mesi del 2022. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito ai dati Istat sul commercio con l’estero diffusi oggi.
“Si tratta di numeri importanti che dimostrano ancora una volta la qualità e il valore indiscusso del cibo italiano nel mondo, che è sempre più apprezzato e ricercato -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Tuttavia, pur dimostrando di essere sempre pronte alla sfida dei mercati internazionali, le aziende agricole nazionali faticano a uscire dalla crisi, strette tra i rincari e gli effetti della guerra e dei cambiamenti climatici. Per questo, la politica deve sostenere il settore primario, con risposte che vadano verso la semplificazione e l’alleggerimento della burocrazia, il riequilibrio dei rapporti di filiera e la remunerazione dei redditi degli agricoltori, il miglioramento della logistica e dei trasporti, la messa a punto di strumenti più moderni ed efficienti per gestire le crisi di mercato e le conseguenze degli eventi estremi. Solo così, si possono rafforzare i risultati eccezionali sui mercati esteri e -conclude Fini- consolidare il valore prioritario e strategico del nostro agroalimentare”.