ROMA – Unione italiana vini (Uiv) esprime delusione per le dichiarazioni di oggi del portavoce della Commissione europea Stefan De Keersmaecker. Ancora una volta nessun chiarimento è stato presentato rispetto a una proposta – quella dell’Irlanda – che secondo Uiv contrasta con il principio della libera circolazione delle merci all’interno dell’UE, principio che la Commissione dovrebbe difendere.
“Ci pare – ha detto il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti – che su argomenti di tale importanza siano controproducenti le odierne dichiarazioni cerchiobottiste. Da una parte si afferma che “nessuno è contro il vino”, dall’altra si annuncia una “revisione delle etichette”, oltre a una “riduzione del consumo dannoso di alcol di almeno il 10% entro il 2025″. Nel cercare di comprendere – ha aggiunto Castelletti – come un taglio lineare del 10% possa riferirsi ai soli consumi dannosi e a che tipo di revisione si faccia riferimento, chiediamo alla Commissione per quale motivo, anche nel caso irlandese, non si sia tenuto conto del voto dell’Europarlamento che a inizio 2022 aveva espunto l’ipotesi degli health warning dal Cancer Plan. Ci appelliamo infine alle istituzioni italiane, a partire dal ministero della Salute, affinché esprimano la propria posizione su un tema che non deve più originare equivoci”.
Nelle dichiarazioni di oggi – rileva inoltre Uiv – il portavoce della Commissione afferma poi che è in corso un lavoro tecnico sulla revisione delle norme europee in materia di etichettatura. L’organizzazione delle imprese italiane del vino si chiede perciò quale sia il senso di far proliferare iniziative unilaterali degli Stati membri – sdoganando messaggi allarmistici senza un ampio dibattito – se l’obiettivo della Commissione dovrebbe essere quello di armonizzare a livello Ue questa materia così complessa e delicata. A questo proposito inquieta la risposta scritta in data 10 gennaio 2023 del Commissario alla Salute Stella Kyriakides in cui fa riferimento all’”intenzione della Commissione di adoperarsi per introdurre avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche”.
Il timore, sempre più fondato, è che ci sia una divaricazione tra le decisioni politiche prese dal Parlamento europeo e l’effettiva attuazione da parte della sua Commissione. Un precedente pericoloso, che mette a rischio gli stessi obiettivi statutari dell’Unione.