Agricoltura biodinamica. FISV e SIGA: disciplina esoterica e non scientifica

NAPOLI – L’agricoltura biodinamica è una disciplina esoterica e non scientifica.

E’ in sintesi quanto emerge dalla lettera articolata firmata dalla FISV – Federazione Italiana Scienze della Vita, a cui la #SIGA aderisce, in relazione al 37esimo Convegno Internazionale dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

INTERVENTO integrale di Federazione Italiana Scienze della Vita 

La FISV (Federazione Italiana Scienze della Vita), a cui aderiscono diciotto Società Scientifiche operanti nel settore delle scienze della vita, alle quali afferiscono circa 7.000 ricercatori italiani, esprime la sua decisa critica e preoccupazione per quanto di seguito esposto.

Il 37° Convegno Internazionale dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, intitolato “Strategie contadine per la Bioagricoltura” (26-27 gennaio 2023) si svolgerà nell’Aula Magna dell’Università degli Studi Roma Tre, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

L’Agricoltura Biodinamica nasce unicamente dalle “intuizioni” del filosofo Rudolf Steiner e i suoi presupposti e principi si collocano nel campo delle credenze esoteriche e non in quello delle ipotesi verificabili con metodo scientifico, in quanto presuppongono l’esistenza di forze spirituali non misurabili e non riconducibili alle conoscenze della fisica, chimica e biologia.

Non è la prima volta che il convegno dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica si svolge in una sede universitaria, nel tentativo di vantare un avvallo a posizioni antiscientifiche e antirazionali da parte di Istituzioni che dovrebbero essere il baluardo contro tali pericoli. L’Università degli Studi Roma Tre ha specificato il 20 gennaio di non essere “in nessun modo coinvolta con le attività dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, e si è limitata ad affittare un’aula, richiesta per lo svolgimento del 37° Convegno internazionale della stessa organizzazione “(https://www.adnkronos.com/universita-roma-3-non-siamo-coinvolti-con-attivita-associazione-agricoltura-biodinamica_2mnl3OCxhya9dGfN5E34jQ?refresh_ce) ma l’effetto mediatico di essere ospitati in una Università resta. Inoltre, rimane poco chiaro se il convegno sia organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze e il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno, come appare nella versione del programma pubblicata da FederBio, di cui l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica è socia, ma non nella versione che abbiamo citato sopra.

Come la comunità scientifica italiana ha avuto modo di illustrare estensivamente in occasioni simili (https://www.geneticagraria.it/attachment/SocietaScuolaRicerca/Agric_Biodinam_FISV_161107.pdf) siamo per la libertà di ogni sistema di coltivazione – al contrario dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, la quale si oppone fortemente alla libertà di coltivazione in Italia delle varietà prodotte con le nuove tecnologie genetiche – ma siamo fortemente allarmati dall’oggettivo avallo scientifico fornito ai principi dell’agricoltura biodinamica ospitando tali convegni in sedi di Università ed Enti Pubblici di Ricerca le cui attività devono basarsi sul metodo scientifico sperimentale.

Purtroppo, viviamo tempi nei quali pseudo-verità attaccano il pensiero razionale con la scusa di attaccare inesistenti complotti della “scienza ufficiale” e che invece spesso nascondono semplici interessi economici. Nel caso specifico, è evidente l’interesse collegato al marchio registrato “Biodinamico”, di proprietà dell’associazione privata Demeter che controlla, a titolo oneroso, la certificazione delle aziende biodinamiche e il cui logo è riprodotto nella grafica del programma del Convegno.

In conclusione, auspichiamo una valutazione più accurata da parte delle Università e di tutte le istituzioni nazionali di tutte le implicazioni scientifiche, sociali ed educative nel partecipare a eventi come quello in oggetto, che possono svolgersi in contesti privati ma che non devono avere come sede luoghi pubblici di formazione culturale e di ricerca scientifica.

Prof. Chiara Tonelli, Presidente FISV

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