SAN MICHELE ALL’ADIGE (TN) – Una delegazione della Regione Piemonte guidata dall’assessore all’agricoltura, cibo, caccia e pesca, Marco Protopapa, ha incontrato alla Fondazione Edmund Mach l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli, alla presenza del presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, e del presidente di Agrion, Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, Giacomo Ballari.
Un ampio confronto sugli elementi di criticità del settore agricolo nei due territori, Piemonte e Trentino, per trovare insieme soluzioni e risposte, a partire dalle emergenze fitosanitarie per arrivare alle tecnologie digitali nella gestione sostenibile della risorsa idrica, al supporto del sostegno del reddito al settore zootecnico.
L’incontro si inserisce all’interno della visita alla FEM di Agrion, che ha previsto due giornate ricche di incontri e presentazioni che hanno coinvolto tecnici e ricercatori, rinsaldando una sinergia scientifica che anche in passato ha visto collaborare i due enti nel settore agricolo, agroalimentare e ambientale.
All’incontro, che si è svolto nella sala specchi dell’ex monastero agostiniano, hanno preso parte, tra gli altri, il dirigente del Dipartimento agricoltura della PAT, Romano Masè, il dirigente del Servizio Agricoltura e di APPAG della PAT, rispettivamente Andrea Merz e Pietro Molfetta, il direttore generale FEM Mario Del Grosso Destreri, il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Maurizio Bottura e in rappresentanza del Centro Ricerca e Innovazione, Claudio Ioriatti e Claudio Donati, accanto ai tecnici e funzionari di Agrion, della Regione Piemonte e della Provincia autonoma di Trento.
“L’agricoltura è il fulcro principale delle attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico della FEM – ha esordito il presidente, Mirco Maria Franco Cattani-, ricordando la grande sfida per quale l’ente di San Michele venne fondato 150 anni fa ovvero la lotta alle fitopatie, in particolare la fillossera-
Confrontarci con altri enti ci arricchisce perchè essere utili non solo ai nostri operatori, ma anche ad altri enti di ricerca locali, nazionali e internazionali, ci inorgoglisce e ci incoraggia nel prosieguo delle nostre attività. Pertanto l’incontro di oggi va a rinsaldare la collaborazione e consente di sviluppare insieme tutta una serie di attività proficue su temi di interesse comune”.
L’assessore Giulia Zanotelli ha illustrato le tematiche principali sulle quali la Provincia è impegnata anche con il supporto di FEM. A cominciare dalla lotta alle fitopatie, in particolare la flavescenza, gli scopazzi e la cimice, per arrivare ai rinnovi varietali, alla gestione sostenibile della risorsa idrica con l’aiuto della tecnologia, al grande tema dei cambiamenti climatici. Infine, le grandi partite del bostrico post Vaia e il supporto alla zootecnia. Un approfondimento specifico è stato rivolto anche al tema centrale dell’attivazione della nuova PAC 2023 – 2027, dopo l’approvazione del PSP nazionale, a partire da alcune criticità che richiederanno, già a partire dalle prossime settimane, un lavoro congiunto delle strutture tecniche, finalizzato ad individuare possibili soluzioni condivise da porre all’attenzione della Commissione Politiche Agricole e dei competenti organi ministeriali.
“E’ un grande piacere avervi qui e rinsaldare una collaborazione storica – ha evidenziato l’assessore Zanotelli -. Su queste tematiche occorre avere una direzione unica e impostare una linea comune a livello nazionale, puntando su innovazione e tecnologia. Il settore agricolo sta attraversando una fase non facile e l’avvio della nuova programmazione presenta un’opportunità che va colta appieno per assicurare il necessario supporto alle nostre imprese agricole, riuscendo, grazie anche a forme di collaborazione quali quelle che abbiamo in corso tra le nostre Amministrazioni, a superare le criticità che si presentano, individuando le soluzioni innovative più efficaci”.
Invito accolto dall’assessore Marco Protopapa, che ha spiegato: “Vi ringraziamo per questo incontro. Il Trentino ci è utile per apprendere un percorso che voi avete intrapreso da tempo. La ricerca non deve essere ferma soprattutto in un momento in cui gli effetti dei cambiamenti climatici influiscono su ogni attività. La nostra è una regione complessa, fatta di montagna e pianura, ma sono sicuro che la disponibilità a collaborare e gli studi già percorsi insieme possano essere utili per risolvere insieme le criticità che accomunano i nostri territori”.
Il presidente di Fondazione Agrion, Giacomo Ballari, ha spiegato che “grazie a queste due giornate abbiamo avuto la possibilità di rafforzare e condividere i percorsi che già stavamo portando avanti con i colleghi della Fondazione Edmund Mach. Soprattutto è stato importante avere la possibilità di un confronto con la rappresentanza di Regione Piemonte e con gli assessori all’Agricoltura del Piemonte e della Provincia autonoma di Trento, nel cercare di costruire una strategia comune in cui le istituzione hanno un ruolo importante in termini di indirizzo e come strutture di fondazioni di ricerca e trasferimento tecnologico ci candidiamo ad essere lo strumento a supporto delle strategie che le istituzioni stesse individueranno per lo sviluppo del territorio, l’innovazione delle nostre filiere agricole e le soluzioni dei problemi, cercando attraverso la ricerca e le reti di ricerca nazionali e internazionali di rispondere a queste esigenze e di costruire il futuro delle nostre agricolture”.
E’ seguito con funzionari e tecnici un tavolo di lavoro tecnico per approfondire le tematiche di interesse comune, con un focus specifico dedicato alla gestione del rischio, e gettare le basi per il potenziamento delle forme di collaborazione già da tempo attivate.
L’incontro di oggi segue la visita di ieri di AGRION al campus FEM, con l’accoglienza della delegazione da parte FEM del direttore generale, Mario Del Grosso Destreri e gli aggiornamenti sulle attività di comune interesse a cura di ricercatori e tecnologi in tema di difesa sostenibile, biotremologia applicata al controllo della flavescenza dorata, variabilità genetica del fitoplasma, attività di ricerca sui vitigni resistenti, programmi di miglioramento genetico e tecnica del gene editing, vivaismo viticolo, tecnologie di evoluzione assistita, cambiamenti climatici e risparmio idrico, analisi isotopiche. Infine, la consueta visita ai laboratori e ad alcune attività dimostrative di innovazione come il meleto guyot.